gli stessi che oggi chiedono l'integrazione delle ore lavorate, nel 2019 furono stabilizzati. Ma quello che doveva essere un passo avanti (e naturalmente per diversi aspetti lo è stato) si è trasformato in un limite. Perché prima di finire nella pianta organica del comune lavoravano di più. Oggi il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Calogero Bono fa notare che era stato assunto un impegno con loro ad ottenere un'integrazione oraria che, però, non si è mai concretizzata.
Bono ricorda come, lo scorso anno, si sia riusciti a garantire un'integrazione settimanale di 5 ore (che ha permesso di elevare a 30 quelle lavorate dai part-time a 25 ore e a 26 quelle lavorate dai part-time a 21). Poi però i soldi sono finiti. L'opposizione, che avendo i numeri in consiglio può indirizzare la scelta finanziaria, è pronta ad una copertura finanziaria che consenta di definire la questione, sin dalla commissione Bilancio. Difficilmente la coalizione che amministra la città si sottrarrà da una soluzione che, politicamente, non può far rimanere a guardare Fabio Termine e i suoi assessori. Evidentemente sarà l'assessore alle Finanze Fabio Leonte a impegnarsi nei confronti degli uffici a trovare i soldi necessari.
Bono fa notare l'importanza di questi lavoratori, ex Lsu che a fine anni Novanta, furono assunti dal comune di Sciacca, chiamato a sostenere completamente l'onere finanziario, mentre per fare l'esempio di Ribera (anche se in quel caso si tratta di "articolisti") gran parte dell'impegno finanziario era e sarebbe rimasto in capo alla Regione.