Il vile omicidio si è consumato nell’estate del 2020 e sconvolse l’intera comunità palmese. A distanza di quattro anni, diventa definitiva la condanna della giovane badante del pensionato, la romena Dana Mihaela Nicoletta Chita, 31 anni. La Cassazione ha rigettato il ricorso e ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo di condanna a 23 anni di reclusione. La romena è accusata di avere ucciso, la notte tra l’11 e il 12 luglio del 2020, il pensionato di Palma di Montechiaro.
Il cadavere di Michelangelo Marchese fu ritrovato dai carabinieri con mani e piedi legati. Poi l’autopsia che aveva confermato l’omicidio. Le indagini si sono subito concentrate sulla giovane badante, originaria della Romania, all’epoca dei fatti 27enne, che era stata pure sentita dopo il delitto. La svolta si ha con il ritrovamento dell’auto della vittima in possesso di un pregiudicato di Canicattì che ha confermato la circostanza che la donna, dopo l’omicidio, lo avesse contattato per far sparire la macchina. L’anziano l’aveva assunta come badante e le aveva anche promesso che l’avrebbe sposata cosicché lei ereditasse i suoi beni. La donna, e altri complici non identificati, lo avrebbero immobilizzato con del nastro adesivo, e poi strangolato, per rapinarlo di pochi soldi e di un’automobile.