nella consapevolezza generale, oggi a differenza del passato i figli dei mafiosi si vergognano della loro stirpe". È alla vigilia del trentaduesimo anniversario della strage di Capaci che inducono sicuramente a riflettere le considerazioni di Salvatore Vella, procuratore della Repubblica di Gela,. Considerazioni fatte nel corso dell'intervista concessa al collega Toni Fisco. Considerazioni interessanti sul piano di una trasformazione culturale che, secondo il magistrato, potrebbero anche indurre la società a riconoscere che in qualche modo la battaglia è stata vinta. Tuttavia fatichiamo ancora ad ammetterlo. Un successo che per Vella è da attribuire alla scuola, che malgrado i gravi problemi che attraversa è riuscita a dare una risposta.
Considerazioni, quelle del dottore Vella, che sono state fatte nell'ambito della presentazione del libro "La vita è altrove", pubblicato da Lithos, scritto dalla psicoterapeuta Graziella Zizzo e che è stato presentato nella Biblioteca di Menfi all'interno di una iniziativa dell'Istituzione culturale "Federico II". È proprio il libro che contiene chiari riferimenti sui cambiamenti in atto nelle famiglie di mafia dopo le stragi del '92. Cambiamenti che vedono le madri che vogliono salvare i loro figli da un destino di morte ed illegalità e i figli che vogliono rifiutare le loro origini e scegliere la normalità.