in sala parto possono verificarsi delle emergenze per la risoluzione delle quali è necessario un lavoro di equipe tra ginecologi, anestesisti e rianimatori, infermieri, ostetriche e personale sanitario. Si è parlato di “Come gestire le emergenze ostetriche”, questa mattina, nella sala conferenze dell’Ordine delle professioni infermieristiche innanzi a un folto pubblico composto da ostetriche, infermieri e personale sanitario che ha visto confrontarsi relatori d’eccezione. “Un team di professionisti – afferma Salvatore Occhipinti, presidente di Opi Agrigento - opportunamente formato per la gestione dell’emergenza, che impone in primis la tempestività dell’agire per salvaguardare le vite della mamma e del nascituro”. “Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia al San Giovanni di Dio, da un paio di anni si pratica la parto analgesia per partorire in maniera dolce – spiega Maria Rita Falco Abramo, direttore dell’unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia al San Giovanni di Dio - È importante che ci sia piena collaborazione tra le varie figure per la risoluzione di problemi fisiologici e di emergenza. Figure che mettono a disposizione il loro sapere, basato su un confronto continuo tra le varie professionalità”. “In sala parto, dunque, la presenza dell’anestesista rianimatore è molto importante e assume differenti funzioni, non soltanto per sedare il dolore alla paziente – dichiara Rosi Alessi, dirigente medico in servizio nel reparto di Anestesia e Rianimazione all’ospedale di Agrigento - L’anestesista, difatti, è una sicurezza perché si occupa delle emergenze ostetriche che vanno comunque gestite da un’equipe di professionisti”. Emergenze che “sono all’ordine del giorno nel reparto di Ostetricia e ginecologia – aggiunge Marika Chiapparo, coordinatrice ff delle ostetriche al San Giovanni di Dio – ed è importante essere pronti e fare un lavoro di squadra affinché la nascita abbia un risultato positivo per la vita della mamma e del bambino”. In un contesto emergenziale “l’infermiere è in grado di rilevare l’emergenza e allertare il team – dice Concetta Russello, infermiera al San Giovanni di Dio – Il convegno di oggi, infatti, mette in evidenza il nostro ruolo nell’approccio con la paziente. Noi infermieri siamo le prime persone con le quale la paziente si relaziona in una situazione di routine o di emergenza”. Presente al convegno anche Gerlando Fiorica, direttore dell’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione al San Giovanni di Dio: “Oggi siamo in ‘Casa Opi’ per parlare di emergenze ostetriche che vanno dalla banale problematica nel travaglio di parto fino alle complicanze a volte anche gravi – dettaglia - Noi, anestesisti e rianimatori, siamo a fianco dei ginecologi per la gestione delle emergenze ostetriche.