della produzione di energia idroelettrica tra il fiume Sosio e la diga Gammauta di Palazzo Adriano (Palermo), e il conseguente trasferimento di almeno 120 litri di acqua al secondo, da destinare esclusivamente a scopi irrigui, da quel bacino nella diga Castello di Bivona (Agrigento): questa la richiesta avanzata ieri da 12 sindaci della provincia di Agrigento nel corso dell'incontro che avevano richiesto nelle settimane scorse con l'assessore regionale all'Energia (da cui dipende il dipartimento regionale delle Acque) Roberto Di Mauro.
Gli amministratori del comprensorio agricolo di Ribera, che comprende anche i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Lucca Sicula, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula, hanno lanciato l'ennesimo Sos al governo della Regione per provare a salvare non tanto la produzione agricola di quest'anno, quanto le piante. "Se non si interviene subito - dice il sindaco Ruvolo - rischiamo danni irreparabili. Ecco perché chiediamo che Enel sospenda le sue attività e destini l'acqua nelle nostre campagne almeno fino al prossimo anno, ad emergenza che, nel frattempo, si spera sia cessata".
L'assessore Di Mauro ha preso atto delle istanze presentate dai sindaci annunciando un incontro con i vertici di Enel Green Power per venerdì prossimo, allo scopo di trovare una soluzione.
Al momento l'acqua della diga Castello è utilizzabile esclusivamente per usi civici. I primi cittadini recentemente avevano ottenuto l'impegno a garantire almeno un'irrigazione di soccorso per le campagne del comprensorio. "Riteniamo però che senza la sospensione dell'attività di produzione idroelettrica tutto questo servirà a ben poco", conclude Ruvolo.
E intanto i sindaci delle campagne di Burgio, Caltabellotta e Villafranca Sicula, zone alte non raggiungibili dall'acqua della diga Castello, hanno chiesto ad Enel il rilascio di acqua a beneficio di quell'agro ma stavolta, a differenza del passato, senza indennizzi da parte dei comuni.