a proposito della mancata attivazione nella zona portuale di Sciacca delle colonnine per l'erogazione di acqua ed energia elettrica ad uso dei motopesca della flotta saccense. Le colonnine sono quelle realizzate all'inizio del 2017 grazie ad un finanziamento regionale di circa 273 mila euro ottenuto sette anni prima della loro realizzazione. Una storia travagliata, quella di queste colonnine, che non a caso nel corso di tutti questi anni sono state al centro di diverse interrogazioni, segnalazioni e prese di posizione. Calogero Bono, che è anche direttore della cooperativa di pesca "Madonna del Soccorso", ricorda tutti i passaggi che si sono consumati nel corso degli anni ma che non hanno mai portato al funzionamento regolare di questo impianto, entrato in funzione nel 2017 ma solo per un periodo limitato e in alcuni giorni della settimana per consentirne la messa in prova. Dopo circa un anno, l'erogazione è stata bloccata al fine di procedere con la messa a regime attraverso la distribuzione delle chiavette ricaricabili mediante richiesta agli utilizzatori del giusto corrispettivo per l'utilizzo. Da quel momento il buio più totale. Tutto fermo anche dopo che il Comune, lo scorso anno, a seguito della presentazione di un progetto per la manutenzione straordinaria di queste colonnine, ha ottenuto un ulteriore finanziamento regionale di 250.00,00 euro anche per altre piccole manutenzioni. In realtà le circa 20 colonnine a settembre-ottobre del 2023 sono state totalmente sostituite anche se non erano mai entrate in funzione. Neanche dopo tale corposa manutenzione, scrive Bono nella nota al Prefetto, si è provveduto a farle funzionare. Ma c'è di più, continua Calogero Bono nella missiva: nelle scorse settimane due imbarcazioni della marineria di Sciacca sono temporaneamente affondate all'interno del porto a ciglio banchina, e diversi operatori hanno riferito che le colonnine di erogazione di energia elettrica, se funzionanti, sarebbero potute servire nelle ore convulse dei soccorsi. Calogero Bono conclude invocando l'intervento del Prefetto affinchè, si legge ancora nella lettera, si possa finalmente porre fine ad una questione che è ormai diventata un atavico esempio di cattivo utilizzo di soldi pubblici e di mala amministrazione, nonchè ad un disservizio ad una categoria produttiva di rilevante importanza per il territorio.