A decretarlo, l'ordinanza di protezione civile approvata ieri pomeriggio dal Consiglio dei Ministri che assegna poteri spaciali al governatore Musumeci per fronteggiare le situazioni di criticità. Per un anno sarà lui il commissario che gestirà entrambe le tematiche, con l'opportunità di nominare, a sua volta, due sub commissari: secondo alcune indiscrezioni pubblicate sul “Giornale di Sicilia” di oggi, la scelta potrebbe cadere su Antonella De Miro, attuale prefetto di Palermo, e su Alberto Di Napoli, ex prefetto di Catania più volte commissario straordinario per diversi tipi di emergenze ambientali. L'ordinanza, comunque, non prevede che il Governo centrale sborsi un euro per aiutare la Regione a contrastrare l'emergenza, ma che vengano utilizzate quelle risorse europee e nazionali non ancora spese, all'interno di programmi come il Fondo di Sviluppo e coesione, soldi fin'ora rimasti in stand by ma che, a quanto pare, non basteranno. Per quanto riguarda i rifiuti, serve un trasformatore, effettuare le bonifiche delle discariche e trovare un luogo dove smaltire almeno 500 mila tonnellate di rifiuti, quelli che verranno prodotti quest'anno, ed il costo stimato è di 100 milioni di euro. Troppi. Ma non solo, bisogna intervenire sulla differenziata.Il governo nazionale è stato chiaro: “non deve più finire in discarica il 50% delle 5mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti ogni giorno in Sicilia”. Una soluzione sarebbe quella di trasferirli altrove: Musumeci ha sondato la disponibilità di altre regioni e pare che alcune siano disposte ad accogliere i rifiuti, ma soltanto per qualche settimana e non per il medio-lungo periodo necessario all’Isola. Sollecitato da Roma, il governo regionale sta, allora, preparando il bando per la spedizione all’estero, che dovrebbe essere pronto entro fine mese. Trasferimento fuori dall'Italia che comporterebbe un costo gravoso per i Comuni che, a cascata, ricadrebbe sui cittadini, e che si scontra con la realtà «Non ci sono navi abbastanza attrezzate per il trasporto dei rifiuti verso altri paesi europei” ha ammesso lo stesso Musumeci. È per questo che si pensa anche all’intervento di uomini e mezzi del Genio militare, ma il tutto è ancora da vedere.