della protesta degli autobottisti è approdata ieri sera in Consiglio Comunale su iniziativa dell’opposizione e a fronte della presenza, tra il pubblico, di una rappresentanza dei titolari delle ditte private di trasporto acqua e dell’Associazione “Strutture Turistiche Sciacca Centro” che teme una stagione estiva drammatica.
Sollecitato a riferire, il sindaco ha evidenziato come il problema non sia solo della città di Sciacca, ma di una intera regione, tanto da determinare la dichiarazione dello stato di emergenza , con 20 milioni già stanziati per interventi e uno di questi che riguarda la riattivazione del pozzo di Grattavoli, per poter disporre di ulteriori 50 litri di acqua al secondo.
La situazione è grave, ha detto il sindaco, con turni che prima erano di due giorni e ora sono di tre e dove erano di tre ora sono di quattro o 5 giorni. Per ciò che concerne la protesta degli autobottisti, ha ribadito ieri sera che l’unica soluzione è quella della convenzione con Aica che potrebbe essere stipulata in breve tempo unitamente all’impegno richiesto al gestore di pagamenti entro 30 giorni. L’Azienda Idrica Comuni Agrigentini ha il monopolio sul servizio idrico, ha poi detto il dirigente Gioia chiamato a relazionare sulla questione dall’amministrazione comunale. Le ditte private di Sciacca, ha aggiunto, potranno effettuare il servizio sostitutivo di rifornimento di acqua solo per conto di Aica.
Ne è scaturito un acceso dibattito con l’opposizione che ha accusato il sindaco di non avere prospettato alcuna soluzione rispetto ad una crisi idrica che è già evidente in città e rischia di diventare drammatica nella stagione estiva. Opposizione che, dal proprio ruolo evidentemente, ha contestato al sindaco di non assumere nei confronti del gestore una posizione forte, in considerazione del fatto che Sciacca ha le proprie risorse idriche e che è uno dei comuni in regola con i pagamenti.
Sindaco di Sciacca invitato, dunque, dall’opposizione consiliare ad assumere decisioni drastiche, ossia a consentire agli autobottisti di continuare a svolgere il servizio di rifornimento idrico, rinviando la convenzione con Aica a dopo l’estate; a fare in modo che venga ridimensionato il quantitativo di acqua che da Sciacca viene dirottato verso gli altri comuni della provincia e a sostituirsi ad Aica negli interventi di riparazione delle tante perdite idriche per poi chiedere una compensazione al gestore.
Siamo in emergenza e il sindaco deve agire di conseguenza. Questa la sollecitazione e al tempo stesso la critica mossa al sindaco con la reazione dell’interessato che è stata veemente. “Cosa devo fare, andare a mettere i sigilli ai pozzi? Vi aspetto domani mattina e andiamo tutti ad assumerci questa responsabilità” ha detto il sindaco contrattaccando e parlando di clima da campagna elettorale.
Insomma è finita a “caciara” termine utilizzato sia dall’opposizione che dalla maggioranza per commentare un dibattito consiliare che avrebbe dovuto avere, su un tema così delicato e a fronte di una situazione da tutti definita drammatica, ben altro approccio.
Nessuna chiarezza anche per la vicenda del famoso finanziamento di 30 milioni di euro per l’ammodernamento della rete idrica, ricordato nei giorni scorsi dall’ex sindaca Francesca Valenti e ieri sera in aula dal consigliere Bellanca, con Fabio Termine che oltre a ribadire di non avere mai visto il decreto, mentre invece c’è un progetto reso esecutivo per il quale si attendono i fondi. Ha parlato di un impegno dell’assessore Di Mauro a finanziare anche questa opera, dopo i 30 milioni stanziati per la discarica. Ieri sera, inoltre, l'opposizione consiliare ha sollecitato notizie all’amministrazione in relazione ad un finanziamento nazionale, legato al Piano Asili Nido 2024, la cui scadenza per la presentazione delle istanze scade oggi. Prevista la possibilità di ottenere un milione e 700 mila euro per la realizzazione di un nuovo asilo nido, o un finanziamento ridimensionato a poco più di un milione di euro per intervenire su una struttura esistente. Sulla questione l’amministrazione prima e poi il dirigente Gioia hanno dichiarato di avere valutato entrambe le possibilità, ma che la tempistica ristretta imposta e i parametri previsti dal bando non hanno consentito di partecipare.
E’ emerso chiaramente, chiosa oggi l’opposizione, che dopo aver perso il finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro per l’asilo nido in via Gramsci, la città di Sciacca perde anche questa seconda opportunità.