Hanno manifestato esasperazione ma non rassegnazione a fronte della perdurante e grave crisi idrica e della prospettiva di mancanza di rimedi. I turni di distribuzione in città superano anche i 10 giorni. Il corteo, organizzato dal Cartello sociale, ovvero Diocesi, Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con associazioni civiche, ha marciato lungo la via Atenea, affollata adesso di tanti turisti, verso piazza Pirandello, innanzi al Municipio. Sono stati sollevati cartelli con la scritta: “Vogliamo l’acqua”. E poi fischietti e tamburi, quasi come fosse la processione di San Calogero, il santo dei miracoli e delle grazie, venerato ad Agrigento più del patrono San Gerlando… Ad accompagnare la contestazione anche la musica di un gruppo locale...
Innanzi a palazzo San Domenico, sede del Comune, si è svolto un sit – in. Una delegazione di manifestanti ha raggiunto il terzo piano e ha consegnato al sindaco un documento sui motivi della protesta. Uno su tutti: la beffa di non essere stati capaci di sfruttare gli oltre 44 milioni di euro per il recupero della rete idrica cittadina, un colabrodo che disperde lungo il tragitto più del 50% dell’acqua immessa nelle condotte. Non sono escluse altre giornate di mobilitazione.