L'uscita di scena dei medici pensionati, rientrati per la gestione ambulatoriale, fa tornare in primo piano le ansie dei mesi scorsi, dopo lo spostamento (formalmente contestato dall'assessorato regionale alla Salute) del primario Giuseppe Tulumello da Sciacca ad Agrigento. Sul tema interviene oggi l'associazione Orazio Capurro Amore per la Vita. Nell'attesa che vengano espletati i concorsi per l'assunzione a tempo indeterminato di medici nelle varie unità operative, ma anche per l'attivazione delle tanto attese Neurologia e Stroke Unit, il sodalizio propone l'affidamento del reparto di Ortopedia al chirurgo Franco Raso, saccense, primario al Civico di Palermo, ed al suo team che in tutti questi mesi con grande professionalità, impegno, spirito di sacrificio ed abnegazione hanno assicurato attività operatoria di altissimo profilo.
Evidenzia, l'associazione Capurro, un trattamento economico inadeguato riconosciuto al Civico e, a cascata, ai medici impegnati a Sciacca, a livello di DRG. Non tenendo conto del fatto che il dottor Raso e i suoi collaboratori, sottraendo tempo alla loro vita privata, hanno dimostrato, oltre a competenza ed affidabilità, anche profondo attaccamento e fattivo interessamento per le sorti dell'ospedale di Sciacca a beneficio dei pazienti che purtroppo ancora invece la rappresentanza politica regionale del territorio ed il governo regionale faticano a dimostrare.
Capurro chiede poi che almeno il dottor Marco Giuffrida possa essere ricollocato in servizio nel presidio ospedaliero di Sciacca, per il quale il presidente Alessandro Capurro torna ad invocare il riconoscimento di Azienda ospedaliera autonoma da Agrigento, direzione considerata migliore e giusta. Viene considerato inaccettabile che l'ospedale ed il Distretto sanitario di Sciacca si reggano esclusivamente sulla buona volontà del personale in servizio, mentre dai vertici aziendali e dalla politica regionale si ha la sensazione che non stiano arrivando le adeguate attenzioni e soprattutto i necessari provvedimenti. Cambiano i commissari straordinari ma i problemi restano gli stessi e spesso addirittura si aggravano e ne nascono anche di nuovi, conclude Capurro. Per il quale la politica regionale deve essere chiamata a stilare immediatamente un cronoprogramma dettagliato con gli interventi più urgenti da attuare per risolvere le criticità più gravi, ascoltando ed attenzionando anche le richieste e le necessità che provengono da questo territorio.