La siccità e la carenza di risorse idriche negli invasi, che ha già da mesi portato ad una riduzione dei quantitavi di acqua che vengono immessi negli acquedotti, a Sciacca è stata aggravata dalla protesta degli autobottisti che va avanti ormai da oltre una settimana. Vertenza al centro oggi pomeriggio della seduta straordinaria del Consiglio comunale aperta ai rappresentanti delle ditte private che gestiscono il servizio, agli amministratori di condominio, titolari di strutture ricettive, presidenti di comitati di quartiere e associazioni che si sono accreditate per poter partecipare alla riunione.
Determinante la presenza dei vertici di Aica e Ati per comprendere qual è la situazione e quali iniziative si stanno attuando per fronteggiare una stagione estiva che sarà comunque critica.
Gli ultimi dati lo confermano, il lago Fanaco vedrà esaurire le proprie scorte a metà luglio e l’Ancipa ai primi di ottobre costringendo alla sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani. Il piano messo a punto dalla Regione Siciliana attende il via libera della Protezione Civile nazionale per poter spendere i 23 milioni già stanziati dallo Stato per i primi interventi: l’acquisto di 10 nuove grandi autobotti e la riparazione di altre 77, la riattivazione o la realizzazione di 120 pozzi e 20 sorgenti, oltre alla manutenzione delle reti.
Per quanto riguarda le autobotti, la maggior saranno destinate alla provincia di Palermo, nell’agrigentino ne sono previste 8. Considerevoli, invece, gli interventi strutturali previsti in provincia di Agrigento, per oltre 5 milioni di euro. In questi rientra il nuovo pozzo di contrada Grattavoli a Sciacca, quello che dovrebbe garantire ulteriori 50 litri di acqua al secondo, ma è prevista la riattibazione di due pozzi a Ribera, 3 a San Giovanni Gemini, un nuovo pozzo a Castronovo di Sicilia ed il potenziamento di due sorgenti a Cammarata.