con un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Sciacca, a conclusione della seduta dedicata alla crisi idrica e, in particolare, alla protesta degli autobottisti che ha aggravato la già precaria situazione dell’erogazione in città legata alla siccità e al piano di razionamento in vigore già da mesi. L’accordo prevede il ripristino del servizio di autobotti da parte delle ditte private che potranno così nuovamente soddisfare le richieste dell’utenza che rimane a secco. Ditte private che dovranno accreditarsi, ossia essere censite da Aica che ha evidenziato, con il presidente Settimio Cantone e il direttore Claudio Guarneri. come sia fondamentale sapere chi svolge il servizio e come lo svolge. Ai privati, dunque, potranno tornare a rivolgersi gli utenti che hanno un regolare contratto di fornitura idrica con il gestore e che avranno la possibilità di essere rimborsati successivamente da Aica, ma potranno farlo anche gli utenti che non sono contrattualizzati seppure con una differenza. Se si tratta di utenze che ricadono in zone servite dalla rete idrica dovranno prima avanzare la richiesta di formalizzare il contratto ( che Aica evaderà in tempi brevi) e poi potranno anche loro richiedere il servizio di approvvigionamento tramite autobotti. Aica provvederà a individuare e mettere a disposizione dei privati una fonte di approvvigionamento. Un accordo che andrà adesso essere praticamente attuato, si spera in tempi brevi, e che rimarrà in vigore per tutto il periodo emergenziale, stabilito al 31 dicembre di quest’anno. Alla fine, dunque, si va in deroga a quella che per Aica era una condizione imprescindibile, ossia la convenzione da parte delle ditte private di Sciacca. Determinante è stato il ruolo svolto nella vicenda dal Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, al quale il sindaco si era rivolto rappresentando la situazione critica che si è venuta a determinare in città a seguito dei disservizi idrici che si sono verificati e della protesta degli autobottisti che di fatto ha impedito ai cittadini anche l’approvvigionamento sostitutivo.
I vertici di Aica anche ieri sera hanno ribadito l’esigenza di ricondurre tutto il servizio in quelli che hanno definito parametri di legalità e trasparenza. Le modalità del passato non sono più accettabili, hanno dichiarato Cantone e Guarneri, che poi hanno dovuto prendere atto della situazione emergenziale rappresentata ieri sera in aula dagli amministratori di condominio, così come dai rappresentanti dei comitati di quartiere e di associazioni. Un ruolo decisivo, come abbiamo detto, lo ha avuto il Prefetto di Agrigento, ma i responsabili di A ica hanno toccato con mano l’esasperazione dei cittadini e le esigenze di un comparto, quello turistico, che rischia gravi danni economici. Esasperazione rappresentata poi dai consiglieri comunali che nei vari interventi hanno messo in evidenza come, durante una emergenza, si debba agire di conseguenza. E’ innegabile, hanno fatto notare diversi consiglieri, come le ditte private abbiano svolto un servizio importante e che Aica non riesce a garantire tempestivamente, quello della fornitura idrica sostitutiva tramite autobotti. Altra questione è quella che riguarda le utenze del centro storico, posta in particolare dall’associazione Strutture Turistiche, che non possono neanche ricorrere alle autobotti, sia di Aica, sia dei privati, e che a gran voce hanno richiesto turni di erogazione idrica regolari e anche la disponibilità di una piccola autobotte nei casi in cui i serbatoi rimangono a secco.
Sciacca è una città turistica che non può permettersi di far saltare la stagione, una città che ha importanti risorse idriche, che è sempre stata puntuale nei pagamenti e che merita la dovuta attenzione da parte di Aica è stata ribadito nel corso del dibattito consiliare che, ovviamente, ha toccato anche altre problematiche, prima tra tutte quella delle perdite idriche.