in questa tornata elettorale potrebbe cambiare denominazione in "circoscrizione Sicilia", visto che nessun candidato della Sardegna sarà eletto. La vittoria netta di Forza Italia, e il boom di voti incassato da Tamajo e Falcone, entrambi assessori in carica del governo Schifani, qualcosa dovrebbero modificarla. E questo malgrado il governatore si sia affrettato a dichiarare all'Ansa che "gli equilibri di governo all'indomani di questo voto non cambiano nè cambierebbero all'indomani di altre competizioni elettorali che non fossero future elezioni regionali".
Insomma: Schifani vorrebbe chiudere la partita sostituendo solo i due assessori forzisti pronti a volare a Strasburgo. Ma non sembra così facile. C'è da risolvere innanzi tutto il problema che risponde al nome di Caterina Chinnici. Il suo addio al Pd, dopo due legislature, la candidatura alla presidenza che la vide sconfitta proprio dall'attuale presidente, e il successivo approdo tra i berlusconiani (ancorché come componente Mpa di Raffaele Lombardo) non l'ha certo premiata. Al momento si parla di un possibile ingresso nella giunta regionale per compensarla in qualche modo. Forse alla Sanità, al posto di Giovanna Volo. Ancora più complicata la prospettiva della rinuncia di uno dei due eletti al parlamento europeo per spianarle la strada alla terza legislatura. Chinnici potrebbe anche ambire ad un posto nella Corte costituzionale. Il punto è che nel risultato di Forza Italia bisogna tenere conto anche dell'apporto dato dai cosiddetti "ospiti", a partire dal Dc Dell'Utri (che a sua volta era espresso da Noi Moderati). La candidatura di servizio di Margherita La Rocca Ruvolo può essere importante nell'ottica di una sua crescita ulteriore all'interno del partito, ma forse non subito. Candidatura di servizio è stata anche quella di Antonella Di Prima nel Movimento 5 Stelle, lista che elegge Giuseppe Antoci.
In Fratelli d'Italia la rinuncia della prima eletta Giorgia Meloni spianerà la strada all'ex assessore e pupillo di Nello Musumeci Ruggero Razza, che si è piazzato subito dietro Giuseppe Milazzo. Ma da Fratelli d'Italia prende corpo l'ipotesi che Giusy Savarino possa entrare nella giunta Schifani. Savarino candidata di servizio nella lista meloniana, così come si parla della necessità di trovare una poltrona anche ad Annalisa Tardino, eurodeputata uscente leghista che però è stata bocciata nella corsa alla riconferma, dove Raffaele Stancanelli cambia partito (nella precedente legislatura era dentro Fratelli d'Italia) ma continua ad ottenere un sacco di voti.
Nel Partito Democratico l'elezione di Giuseppe Lupo (che naturalmente subentrerà ad Elly Schlein) è una inequivocabile rivalsa proprio nei confronti di Caterina Chinnici, che non lo volle tra i candidati all'Ars quando la figlia del fondatore del pool antimafia ucciso lo bocciò in quanto impresentabile. Il successivo pronunciamento favorevole della magistratura ha visto il partito concentrarsi su di lui, con a capo il presidente dei deputati all'Ars Michele Catanzaro. Rimane il Pd un partito - polveriera, dove c'è una sinistra interna che ha puntato su altri candidati, a partire da Lidia Tilotta, e che è ancora pronta a dare battaglia.
Non dovrebbe essere difficile per Leoluca Orlando approdare a Strasburgo. Sia Ilaria Salis che Mimmo Lucano dovrebbero scegliere altre circoscrizioni, permettendogli di conquistare l'unico seggio disponibile. Tutto verrà deciso nelle prossime ore.