il servizio di Nutrizione clinica per i pazienti in cura presso l'Oncologia dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca. La convenzione con due professionisti, biologi nutrizionisti, che prestavano la loro opera in regime di volontariato, è scaduta e al momento non risulta che ci sia la volontà di rinnovarlo. Ad affiancare il dottor Matteo Pillitteri, che ha iniziato questo percorso, è poi arrivato il dottor Dario Incorvaia. L'attività ambulatoriale di Nutrizione clinica fa parte dell'ultimo documento di indirizzo regionale tuttora vigente, e ha come obiettivo il controllo del paziente ammalato di tumore per fare in modo che la sua alimentazione sia compatibile con il suo stato e non complichi le sue condizioni già particolarmente fragili, soprattutto rispetto al fatto che la malnutrizione può limitare in maniera importante l'adesione e la risposta al trattamento chemioterapico.
Adesso non si capisce come mai ci sia bisogno di denunciare la scadenza di questa attività per potere tornare ai ripari. Una situazione, quella dell'Oncologia, sempre complicata, a Sciacca. In cui si inserisce anche lo stesso ambulatorio di sostegno psicologico che, come è noto, era stato interrotto per poi potere riprendere a seguito delle proteste dei pazienti. Il supporto nutrizionale può garantire un miglioramento della qualità della vita del paziente oncologico e il rafforzamento del rapporto ospedale - territorio.
In attesa che questa situazione possa essere risolta, torniamo a segnalare anche il problema della limitatezza di medici in servizio. Il dottor Domenico Santangelo, che coordina il reparto, aveva dovuto minacciare di andare via, in un altro ospedale, prima che da Agrigento ci si convincesse della necessità di trovare una soluzione affinché a Sciacca arrivasse almeno un secondo medico. Il fabbisogno però sarebbe di almeno tre medici. Lo scorrimento della graduatoria dell'ultimo concorso ha visto la nomina di una dottoressa che però è stata stranamente destinata all'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento, dove però l'organico era al completo. L'assistenza sanitaria a Sciacca, e l'Oncologia ne è una specie di paradigma (anche se siamo reduci da una situazione sicuramente ben peggiore di quella attuale) continua a rimanere sotto i riflettori. Mentre l'Ortopedia, per potere garantire interventi chirurgici, è sempre costretta ad avvalersi delle prestazioni dei medici del Civico di Palermo con a capo Franco Raso. Che, diciamocelo francamente, garantisce la sua presenza per uno spiccato spirito di servizio, alimentato dal fatto che si tratta di un medico saccense. Ma non è questo il modo di gestire la Sanità.