avanzata nelle scorse ore dai consiglieri comunali dei gruppi di opposizione, Ignazio Messina ha convocato per venerdì mattina una conferenza dei capigruppo urgente. Obiettivo: quello di affrontare la grave situazione idrica in cui versa la città di Sciacca.
Le problematiche al centro della seduta consiliare aperta con i vertici di Aica e dell'Ati si considerano tutt'altro che superate. Per l'Opposizione "la grave crisi idrica che sta affrontando la città, e che sta mettendo in ginocchio le famiglie e tutti i settori produttivi, necessita di un monitoraggio costante, ed in ragione di ciò si ritiene essenziale un ulteriore intervento dell’organo politico maggiormente rappresentativo".
Opposizione la quale ritiene che il consiglio, nella sua interezza, debba fare quanto nelle sue prerogative per fare in modo che la città superi questo stato di crisi ed affronti con maggiore serenità la stagione estiva già partita. Queste le ultime notizie, che giungono peraltro all'indomani di un altro vertice, l'ennesimo, che si è svolto al comune con autobottisti, amministrazione comunale e tecnici di Aica. L'Azienda Idrica Comuni Agrigentini vuol mettere ordine al settore delle forniture sostitutive. Per farlo ha organizzato una procedura che tuttavia le ditte di autotrasporto di acqua considerano tortuosa e inutilmente complicata. L'appresamento individuato per gli autobottisti inoltre è tornato ad essere esclusivamente quello di contrada Sovareto. Cancellata dunque in pochi giorni la possibilità di utilizzare anche i serbatoi Rocche Rosse e Ferraro.
Nel frattempo, tra turni di erogazione rinviati e prospettive che restano incerte, nell'ambito di un inevitabile razionamento della risorsa idrica all'interno dello stato di emergenza dichiarato nei mesi scorsi da Renato Schifani, le uniche autobotti disponibili a Sciacca sono quelle gestite dal comune. Due in particolare: una messa a disposizione dal comune di Montevago, l'altra da parte di Aica. Un servizio sostitutivo di fornitura che diciamo può fare assai poco però, rispetto ad un panorama molto complesso, potendo raggiungere ben poche utenze, soddisfacendo una richiesta infinitesimale rispetto al fabbisogno.
Sul tappeto rimane la questione di una gestione del servizio autobotti che se non poteva più essere quella precedente, e su questo nessuno la pensa diversamente, forse avrebbe dovuto essere affrontata in un momento diverso, non certo a giugno, al centro ormai di una stagione estiva in cui ci sono zone, dal centro alle località balneari, che ricevono l'acqua dopo diversi giorni di attesa dal turno precedente, e strutture alberghiere che, come sta accadendo ad Agrigento, temono di trovarsi improvvisamente in difficoltà nei confronti dei propri clienti. Un'emergenza aperta, dunque, in una città che è consapevole che l'emergenza non riguarda solo Sciacca ma che è al tempo stesso consapevole anche che le sorgenti idriche a Sciacca comunque ci sono. Ma questo è un discorso che è stato fatto ormai tante di quelle volte che purtroppo è diventato inutile ribadirlo.