completamente distrutto ieri da un incendio, era composta di eternit. Sono in corso le verifiche del caso, considerato il fatto che l'amianto è un materiale particolarmente delicato e pericoloso. Sono giunti a Sciacca i tecnici dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), per disporre gli interventi necessari in materia di bonifica della zona. Il sindaco Fabio Termine ha già incaricato una ditta specializzata per la rimozione di tutti i residui di eternit. Sarebbero in corso di valutazione, inoltre, provvedimenti per il mantenimento dell'evacuazione delle residenze. Se ne saprà di più nelle prossime ore.
Il proprietario del ristorante Ignazio Marino al nostro Telegiornale chiarisce intanto che l'esplosione di ieri pomeriggio, avvenuta durante le operazioni di spegnimento dell'incendio, ha riguardato un fusto di birra, e non una bombola di gas per come si era appreso originariamente.
La vicenda di ieri richiama alla memoria un altro episodio simile avvenuto una quarantina di anni fa. In quel caso ad essere completamente distrutto fu il ristorante "Al Corsaro", sempre sul lungomare dello Stazzone. Anche quello era un manufatto costruito in massima parte in legno. Ma in quel caso si trattò di un incendio doloso, e quella vicenda causò perfino una vittima. Sulle cause dell'incendio di ieri sono ancora in corso gli accertamenti dei vigili del fuoco, che al momento propenderebbero per un episodio accidentale.
La distruzione del ristorante "Al Porticello" segna la fine di un'era. Costruito negli anni Sessanta e da sempre gestito dalla famiglia Marino, ha rappresentato un punto di riferimento storico. Nel 1963, durante le riprese di "Sedotta e abbandonata", il film di Pietro Germi girato a Sciacca, fu il ristorante dove cast e tecnici si recavano a mangiare.