evitare il dissesto economico, questione perennemente sul tavolo dei vari governi regionali che si sono succeduti, di tutti i colori. Non sarà facile poiché il presidente Rosario Crocetta e il suo governo hanno una maggioranza sfilacciata e ridotta ai minimi termini. Intanto il presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone ha deciso lo stralcio di una ventina di norme della legge di stabilità, già approvata dalla Commissione bilancio. Niente marchette e mance pre elettorali per nessun ente pubblico o privato. Tra le norme da discutere anche la liquidazione e la chiusura di "Riscossione Sicilia". Ardizzone ne vorrebbe rinviare la discussione a maggio, mentre molti parlamentari chiedono di discutere della chiusura dell'ente sin da subito: “Lo stralcio va votato insieme a Finanziaria e bilancio – ha detto il vicecapogruppo del Pd Giovanni Panepinto – altrimenti sarà difficile gestire il voto in Aula”.
Niente finanziamenti a pioggia, mentre sul tavolo restano le questioni relative ai Liberi Consorzi e ai Consorzi Universitari. La sorte dei Liberi Consorzi è rimasta in sospesa: le elezioni di secondo livello non si sono mai svolte, i commissari sono stati prorogati di volta in volta e c'è chi chiede il ritorno delle elezioni dirette da parte dei cittadini. Bocciato l’articolo che prevede che i Liberi consorzi possano approvare il bilancio per il solo 2017, ma in merito potrebbero sorgere dal nulla degli emendamenti specifici. Ardizzone ha poi invitato a riformulare la norma che prevede il transito dei dipendenti dell’Eas all’Ente per lo sviluppo agricolo e quelle che riguardano il trasporto pubblico locale. Stralciata anche la norma che prevedeva lo stanziamento di cinque milioni di euro per gli assessorati regionali al Turismo e ai Beni culturali che dovevano servire per incrementare l'offerta culturale di qualità e destagionalizzare il turismo. Corsa contro il tempo, dunque, per salvare i conti e prepararsi alla fine del mandato elettorale. Il 5 novembre, poi, spazio alle urne.