(la cifra deve ancora essere quantificata, ma sarà non inferiore ad ottomila euro e potrà perfino arrivare a cinquantamila euro) un trasportatore di acqua di Ribera, sorpreso ieri dalle forze dell'ordine mentre riforniva abusivamente la propria autobotte da seimila litri prelevando acqua dal torrente "Bellapietra", in zona Timpi Russi di Sciacca. Un torrente il cui corso è stato deviato proprio per permettere la creazione di un invaso artificiale che rendesse agevole l'approvvigionamento idrico.
Al soggetto è stato contestato l'illecito approvvigionamento di acque sotterranee o superficiali in invasi e cisterne. Il trasportatore è stato segnalato all'assessorato regionale all’Energia ed ai Servizi di Pubblica Utilità, Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti, Servizio II, Concessione Idriche di Palermo. Non sono del tutto esclusi, comunque, eventuali risvolti di natura penale.
L'intervento rientra in una serie di servizi mirati condotti da polizia e carabinieri di Sciacca finalizzati al contrasto dell’abusivo approvvigionamento idrico da parte di ditte di trasporto di acqua, specie in siti non autorizzati, ove si trovano acque non controllate e, pertanto, potenzialmente insalubri.
L’attività di controllo proseguirà anche nei prossimi giorni. Un intervento, quello delle forze dell'ordine, che si inquadra in maniera evidente nelle recenti dichiarazioni del prefetto di Agrigento Filippo Romano, che nel coordinare, intervenendo personalmente, la regolamentazione dell'approvvigionamento e della distribuzione da parte delle ditte di autotrasporto di acqua, ha genericamente evidenziato che questa attività si è resa necessaria anche affinché fosse garantita la salubrità dell'acqua. "Non possiamo sapere da dove viene prelevata l'acqua poi portata dai cittadini, solo Aica può fornire garanzie in tale direzione", aveva detto il rappresentante del governo in provincia di Agrigento.
In definitiva: il razionamento idrico, imposto dallo stato di emergenza, non prevede ancora l'attingimento di acqua da qualsiasi tipo di sorgente. I controlli in corso da parte di polizia e carabinieri dicono evidentemente che la situazione era e continua ad essere drammatica. Si avvicina il mese di luglio, e dopo l'altalena di ieri, allacci alla rete idrica e stablizzazione del servizio di fornitura tramite autobotte sembrano incanalarsi verso un regime più spedito. È la speranza diffusa, perché c'è bisogno di acqua, e non è certo né la burocrazia, né orari e giorni d'ufficio, che possano risolvere i problemi.