Si tratta di strutture organizzative che hanno l’obiettivo di coordinare i servizi del territorio, assicurando una stretta sinergia fra rete di emergenza-urgenza, gli ospedali e i servizi territoriali e domiciliari. La presa in carico delle persone viene così gestita tra i servizi e i professionisti sanitari coinvolti nei diversi percorsi assistenziali. Un momento significativo della conferenza è stato il collegamento telematico con le sedi COT di Agrigento, Licata, Ribera e Canicattì, per il taglio del nastro in contemporanea, simbolo dell’avvio coordinato di queste strutture sul territorio che erano state previste nel piano predisposto durante la pandemia e finanziate nell’ambito del Pnrr. Oltre alle centrali operative territoriali, il piano per una sanità sempre più vicina ai bisogni dei cittadini, prevede la realizzazione di 19 case di comunità in provincia di Agrigento che dovranno essere ultimate entro marzo del 2026. Il dirigente dell’ASP ha dichiarato che la prima casa di comunità ad essere inaugurata entro l’anno sarà ad Agrigento, mentre il primo ospedale di comunità sarà attivato a Sciacca, ma solo per due anni, in attesa che vengano realizzati i lavori di adeguamento dell’immobile a suo tempo individuato a Santa Margherita Belice.