Se non sono pericolosi possono essere benissimo lasciati dove sono. Ma la gente deve essere più tollerante". Lo dice Iris Pedrazzi, resposabile della Lega anti vivisezione di Sciacca, l'organizzazione animalista che da tempo conduce campagne di sterilizzazione e microchippatura, nella consapevolezza che soltanto rispettando le regole si può combattere il randagismo. Pedrazzi riconosce che a livello istituzionale, il comune di Sciacca è tra gli enti che si sforzano di fronteggiare il randagismo. "La legge autorizza gli umani a dare da mangiare ai cani randagi, ma bisogna farlo con cognizione di causa", aggiunge Pedrazzi. La scorsa settimana la Lav era intervenuta puntando il dito contro quei possessori di cani che agiscono senza senso di responsabilità, lasciando gli animali da loro gestiti liberi di vagare sul territorio, con la conseguenza che poi questi cani attaccano una colonia felina, come accaduto a Cutrone. "Chi ha trenta cani in casa non è un animalista", dice Pedrazzi. Che replica all'architetto Misuraca, dirigente del comune di Sciacca, che ha assimilato i cani pericolosi, che dunque meriterebbero di restare chiusi in gabbia, con gli esseri umani criminali che meriterebbero di restare chiusi in carcere,