la situazione è talmente grave che se non si provvede con urgenza sarà un disastro". Lo dicono oggi, intervenendo sulla drammatica crisi idrica che sta interessando il territorio di Agrigento, i vertici del Cartello sociale di Agrigento, in una nota firmata da padre Sorce e dai rappresentanti sindacali Buscemi, Ottaviano e Acquisto. I quali propongono l'attività di una nave dissalatore nelle more che si proceda all'entrata in funzione del dissalatore tanto atteso a Porto Empedocle.
Era chiaro a tutti sin da gennaio, secondo i rappresentanti del Cartello sociale, che le scorte di acqua a giugno sarebbero finite. Eppure nessuno ha fatto nulla, e tutti i comuni della provincia sono oggi al centro del razionamento dell'acqua, con sindaci che hanno cominciato ad informare i cittadini che i turni di erogazione non potranno essere inferiori a 15 giorni. Salvo poi accorgersi che il turno programmato verrà fatto saltare.
Cartello sociale che attribuisce all'assessore regionale alle Acque Di Mauro, durante la drammatica seduta di qualche giorno fa del consiglio comunale di Agrigento, l'ammissione sostanziale che in programma per l'emergenza idrica non c'è nulla di più di qualche autobotte, qualche pozzo e una discussione in atto su un ipotetico finanziamento del progetto per il dissalatore. Il sindaco Micciché viene accusato apertamente di non essersi ribellato di fronte a nulla, arrivando perfino a ringraziare il presidente della Regione.
Ma i sindaci - scrivono dal Cartello sociale - devono schierarsi con i cittadini, abbandonando la propria casacca politica – scrivono padre Sorce, Buscemi, Ottaviano ed Acquisto. I quali invocano l'arrivo in rada di una nave-dissalatore per l'emergenza mentre, con finanziamenti della Protezione civile, si realizzi un nuovo dissalatore. Perché di fronte ad invasi vuoti non si può pensare di ricorrere alla danza della pioggia, così come è fin troppo chiaro che le piogge anche per il futuro saranno sempre di meno a seguito dei cambiamenti climatici. Se chi governa oggi non ha responsabilità per le mancanze del passato - scrivono dal Cartello sociale - da domani diventerà comunque complice di questo disastro. Che mette in guardia rispetto ad un'escalation della tensione che per l'emergenza idrica si sta percependo tra cittadini, agricoltori ed operatori economici della provincia.
Finora, grazie all' opera attenta e sensibile delle istituzioni preposte a garantire l'ordine pubblico, e grazie al senso di responsabilità delle forze sociali, del movimento civico nato dalla volontà dei cittadinanza e della Chiesa – sottolineano - si è riusciti a canalizzare la rabbia in manifestazioni civili di protesta. Tuttavia – concludono i rappresentanti del Cartello sociale - bisogna fare attenzione a non superare il livello di guardia della pazienza della gente e quindi bisogna dare al più presto segnali concreti e rassicuranti per l' oggi e per il domani.