in ulteriore aumento: non piove e le previsioni, a medio e lungo termine, non fanno ben sperare. La carenza idrica sia per usi irrigui sia per usi potabili rischia, dunque, di aggravarsi ulteriormente. Nel mese di giugno, come del resto a maggio, non c'è stata alcuna sorpresa positiva: nessuna pioggia e, dove è caduto qualcosa, ha bagnato soltanto la parte superficiale dei terreni evaporando rapidamente.
Nessun beneficio e, stando ai dati del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano, la situazione degli invasi, già drammatica, è destinata a peggiorare. I laghi Pergusa e Fanaco sono ormai poco più che pozzanghere, il razionamento rigoroso dell'acqua previsto sulla Diga Castello potrà prolungare di qualche mese l'agonia, la Diga Garcia è più che dimezzata, mentre la Diga Rosamarina è 36 metri al di sotto del livello normale.
I dati, inoltre, confermano che la situazione più drammatica, dal punto di vista idrico, la si vive nella parte occidentale dell'Isola, mentre la zona orientale, al momento, soffre ma non boccheggia. Non a caso gli accumuli piovani migliori sono stati registrati ultimamente nell'area di Linguaglossa, nel catanese, mentre, in generale, la media regionale delle precipitazioni mensili è risultata pari ad appena 8 millimetri: nulla. A luglio e agosto non è lecito, ovviamente, attendersi miglioramenti con la problematica, quindi, che è destinata a peggiorare.
Tutte le piogge, fin troppo abbondanti, sembrano esserse spostate nelle regioni del nord Italia. Se non piove copiosamente, tutti gli interventi decisi ultimamente – dalle interruzioni da parte di Enel della produzione di energia elettrica ai travasi, per caduta, dalla bretella Gammauta - rischiano di essere soltanto dei palliativi, utili unicamente a prorogare per un po' l'agonia.
I rilasci di acqua, eseguiti dall'Enel, nell'alveo del fiume Sosio Verdura, ad esempio, sono in corso e si invita tutti ad essere solidali con chi ha i fondi posizionati lungo il fiume facendo scorrere l'acqua più a valle possibile ed evitando di prosciugare immediatamente i punti di presa. Questioni a cui, poi, si aggiunge la fatiscenza e la mancata pulizia degli impianti e le rotture delle condutture idriche irrigue e potabili. Insomma è proprio il caso di dire che non si vedono nuvole all'orizzonte.