Confimprese a pochi giorni dall’avvio degli sconti estivi in Sicilia, sabato 6 luglio.
“I saldi, disciplinati da norme che non tengono conto della realtà e delle mutate condizioni di mercato, da una opportunità si sono trasformati in un danno per i commercianti – afferma il Vicepresidente Giovanni Felice . Con la liberalizzazione nel 2006 delle vendite promozionali (Decreto Bersani) il valore commerciale dei saldi è molto diminuito. Inoltre, le continue campagne promozionali di tutte le catene di franchising e gli effetti del commercio on line, perennemente in saldo h24 e per 7 giorni la settimana, e tutte le modalità di aggiramento delle norme sui saldi, come messaggini, vendite private e tutti gli altri strumenti fantasiosi messi in campo hanno finito per ridurre, sino ad annullare, l’effetto trainante e salvifico delle stagioni dei saldi.
Secondo Confimprese, ora partiranno le previsioni sulle capacità di spesa dei consumatori, sulle percentuali di crescita rispetto agli anni passati, prefigurando scenari più o meno ottimistici che in realtà non si verificheranno e che servono come anestetico per portare nell’oblio un problema spinoso da affrontare.
Per Confimprese, invece, sarebbe necessario un riordino complessivo delle regole del commercio che, pur mantenendo le direttive comunitarie sulla libera concorrenza, inserisca misure a tutela dell’equilibrio tra le varie forme commerciali e, soprattutto, garantisca e promuova il commercio di vicinato.
Ancora più pesante la situazione in Sicilia dove Confimprese evidenzia una politica regionale proiettata a sostenere le grandi strutture di vendita rispetto alle microimprese commerciali.
Basti pensare, conclude Confimprese alla legge che amplia il livello delle dimensioni dei piccoli esercizi commerciali fino a 600 metri quadrati, dove la piccola salumeria di quartiere viene, in termini autorizzativi, equiparata ad un supermercato di seicento metri quadrati.