5 anni di lotte, battaglie ed iniziative per garantire i diritti dei lavoratori, a fronte delle tante emergenze e della povertà del tessuto socio economico. Ricordo tra questi, dice Buscemi: l'isolamento infrastrutturale della provincia, la lotta alla precarietà, il licenziamento di 85 lavoratori di Girgenti Acque e la conseguente lotta per il ritorno ad una gestione idrica pubblica. In profonda crisi c’erano anche il Consorzio Universitario e le Terme di Sciacca; insomma era necessario aprire la vertenza Agrigento e in tal senso si inquadra la decisione di costituire, insieme agli altri sindacati e alla Diocesi di Agrigento il“ Cartello Sociale” per difendere i diritti di cittadinanza di ognuno. Tante le iniziative comuni, ricorda il sindacalista, con manifestazioni che hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini, come la lunga marcia nella Valle dei Templi per rivendicare il diritto alla mobilità in sicurezza. Abbiamo poi seguito da vicino la vertenza per la nascita di AICA garantendo la gestione del servizio idrico pubblico, impedendo licenziamenti che avrebbero peggiorato la qualità del servizio; a seguire, una grande manifestazione a difesa del Servizio Sanitario Nazionale e nei giorni scorsi abbiamo sollevato la questione emergenza idrica. Un impegno costante è stato poi portato avanti per prevenire i tantissimi infortuni sul lavoro con un aumento costante dei morti chiedendo formazione e prevenzione attraverso i controlli quasi inesistenti per la mancanza di Ispettori del Lavoro. Nel commercio e nel turismo il controllo capillare ha fatto emergere in tutto il territorio nazionale punte di lavoro nero impressionante come in agricoltura. Diversi anche gli incontri promossi dalla Cgil con i giovani per un confronto teso a recepire le loro istanze e le denunce contro il femminicidio. Un sindacato che ha rafforzato la propria presenza sul territorio con l’apertura di diverse Camere del Lavoro, e che dopo la raccolta firme per sostenere i referendum che abroghino le leggi sul jobs act, in questi giorni si appresta a partire con la raccolta firme contro l’Autonomia Differenziata. In buona sostanza in questi anni, prosegue Alfonso Buscemi, abbiamo avuto molto lavoro e qualche soddisfazione ce la siamo presi, ma la vertenza Agrigento è ferma al palo. I sindaci non si spendono come dovrebbero su questi temi. Solo nel caso della protesta per l’isolamento infrastrutturale hanno partecipato con grande impegno ed è stata una manifestazione imponente. Purtroppo, null’altro: perfino sulla sanità, osserva il segretario della Cgil, ci sono stati sindaci vicini ai governi regionale e nazionale che non hanno partecipato, così come per la crisi idrica. Alfonso Buscemi conclude la nota ribadendo come la gravità della situazione agrigentina non possa prescindere dal mettere insieme tutte le forze sociali, datoriali, politiche e dell’associazionismo che credono nel rilancio di questa provincia per fermare il continuo esodo non solo dei giovani ma anche di intere famiglie, per garantire servizi pubblici efficienti e di qualità, in riferimento a sanità, scuola e servizi sociali. Insieme si può: il lavoro svolto e i risultati ottenuti in questi anni da parte del Cartello Sociale sono una testimonianza ed un elemento concreto per organizzare la speranza del territorio, conclude il segretario provinciale della Cgil.