polemiche e disservizi, a Trapani si stanno già organizzando. Si è tenuto già un primo incontro tecnico all'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Trapani proprio per discutere del potenziamento e della riorganizzazione degli ospedali trapanesi e, soprattutto, per stilare un elenco di richieste e di proposte da portare all'attenzione della Regione Siciliana.
Erano presenti i deputati regionali trapanesi e il nuovo Direttore Generale dell'ASP di Trapani Ferdinando Croce. Questi i punti principali del vademecum stilato dall'OMCEO trapanese: aumentare i posti letto a 1200-1400 unità; aumentare le unità operative di eccellenza e potenziare quelle esistenti; fare in modo che ciascun ospedale abbia un preciso orientamento specialistico: il Sant'Antonio di Trapani a indirizzo cardiovascolare; l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala a indirizzo Oncologico, oltre a portare a termine il padiglione per le malattie infettive; a Mazara potenziare la radioterapia; a Salemi incrementare la riabilitazione; mentre all’ospedale di Castelvetrano potrebbe essere allocata una unità operativa di traumatologia e ortopedia che potrebbe servire anche parte dei comuni della provincia di Agrigento.
L'OMCEO fa presente, inoltre, come il personale medico, infermieristico e tecnico deve essere adeguato sia numericamente sia per esperienza, e che per ogni nuovo posto letto, in media, si dovrebbero creare almeno tre nuovi posti di lavoro qualificati.
L'Ordine dei medici della provincia di Trapani si è affidato al dottor Alberto Di Girolamo quale relatore delle proposte individuate dai medici del territorio. L'obiettivo delle proposte, ovviamente, è quello di migliorare la risposta sanitaria, diminuire la mortalità e l’emigrazione dei pazienti, ridurre i costi e lo stress psicofisico non solo dei pazienti, ma anche dei familiari.
La riorganizzazione della rete ospedaliera, per i referenti della sanità trapanese, deve prevedere un cospicuo aumento dei posti letto, di reparti specialistici e di eccellenza, di ambulatori dedicati e di personale sanitario numericamente adeguato e aggiornato. Un percorso già in itinere e che tutte le parti in causa, fanno sapere dall'Ordine, vogliono portare a compimento concretamente.