ottemperare ai lavori su nuove reti idriche e pozzi che possano tamponare l'emergenza che va avanti già da alcuni mesi. Entro fine luglio, a Sciacca, in zona Grattavoli, sarà pronto un pozzo da circa 80 litri al secondo che servirà non soltanto Sciacca, ma buona parte della provincia di Agrigento. Si tratta precisamente del pozzo 4, uno dei primi interventi messi in cantiere con le somme finanziate dal governo nazionale per lo stato di emergenza idrica che sta interessando la Sicilia.
Questo è quanto è emerso dal vertice che si è svolto ieri a Palermo alla presenza del presidente della Regione Renato Schifani e dei responsabili di ATI, Siciliacque e Protezione Civile. A fronte di un primo finanziamento da 20 milioni di euro, si apprende come siano state portate avanti finora circa la metà delle opere previste, tra cui, appunto, il pozzo 4 di Grattavoli, lavori in via di conclusione per circa 400 mila euro a cura di Aica che prevedono pure la realizzazione della condotta di collegamento al campo pozzi.
Un'opera importante per avere più acqua a disposizione, ma al tempo stesso occorre ricordare che la falda acquifera è sempre la stessa, che la rete idrica cittadina è quella che è e che, è il proprio caso di dirlo, nemmeno l'acqua è un pozzo senza fondo.
In provincia di Agrigento, inoltre, sono previsti i nuovi pozzi Callisi e Favara di Burgio in territorio di Caltabellotta, il potenziamento della centrale Mosè ad Agrigento e la valorizzazione a Cammarata del gruppo sorgenti Chirumbo e Tricca. Altri lavori importanti sono sicuramente quelli circa il revamping dei pozzi Staglio, Agate e Ingrasciotta a Castelvetrano, ed altri interventi sui pozzi di Prizzi e su quello che resta del lago Fanaco, ridotto ormai ad una pozzanghera.