I laghi dell’Isola presentano poco più di 267 milioni di metri cubi d’acqua, di cui solo 121 effettivamente utilizzabili e si tratta di 33 milioni in meno al confronto con il mese precedente, per un deficit del 21%. Per non parlare del paragone con lo stesso periodo del 2023, rispetto al quale, la flessione ammonta al 50% circa. Singolarmente, poi emergono situazioni anche peggiori.
Il Fanaco ha già raggiunto la soglia limite oltre la quale non si può più andare, pari a 454 mila metri cubi, il 96% in meno rispetto agli oltre 12 milioni fotografati il primo luglio dello scorso anno. In evidente crisi pure la diga Castello, nell’Agrigentino, che ha visto consumarsi il 54% di risorsa, ma non se la passano meglio le strutture del versante meridionale del territorio. Acqua che continua a diminuire nelle dighe e aziende agricole siciliane che fanno sentire il grido di dolore causato dalla siccità.
Nel versante riberese è stata effettuata nei giorni scorsi l’irrigazione di soccorso, ottenuta per salvare le piante, ma non basterà nei prossimi mesi. E’ il capogruppo della Dc all’Ars Carmelo Pace annuncia il tentativo di ottenere almeno un’altra irrigazione
Gli aiuti agli agricoltori, con i 15 milioni di euro previsti dal governo regionale, seppure importanti non bastano. Carmelo Pace ha chiesto di abbattare i canoni irrigui, considerato che gli agricoltori hanno ricevuto solo l’acqua per salvare gli impianti, non certamente la produzione. Quello che sta succedendo, dice, deve portarci a pianificare le opere necessarie in Sicilia.
Intanto, c’è anche la questione della mancata nomina dell’assessore regionale all’agricoltura dopo l’inchiesta che ha coinvolto Luca Sammartino. Per il capogruppo della Dc si sbloccherà a breve