problematiche legate alla siccità, potrebbe avere risvolti gravissimi sulla regolarità del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento .
Stiamo parlando delle criticità finanziarie di Aica, messe nero su bianco dal presidente Alfonso Provvidenza in un report, inviato ai competenti assessorati regionali e ai sindaci e presidenti dei consigli comunali dell’agrigentino, dal quale si evince la famosa questione del prestito di 10 milioni di euro che nel 2021 la regione concesse ai comuni per poi a loro volta girare, per la propria quota parte, le somme all’Azienda Idrica che gestisce il servizio.
Dei 10 milioni, Aica ha incassato finora solo 5 milioni. A distanza di tre anni, solo 18 comuni hanno presentato le istanze di erogazione delle somme loro spettanti e alcuni non hanno ancora versato un solo euro. E’ il caso di Realmonte, il cui debito ammonta a 117 mila euro, e di Cattolica Eraclea che deve 92 mila euro, ma anche il comune di Siculiana a fronte di 113 mila euro dovuti ha finora erogato solo 47 mila euro e il comune di Raffadali deve ancora 31 mila euro. Eppure tutti i comuni agrigentini hanno da tempo incamerato le somme trasferite dalla Regione, semplicemente non hanno effettuato il successivo trasferimento all’Azienda Idrica di cui sono soci. Anche il comune di Sambuca di Sicilia , che ha ottenuto nello scorso mese di maggio i 150 mila euro dalla Regione non ha ancora provveduto ad accreditare i fondi ad Aica. A tutto ciò, ha evidenziato il presidente dell’Assemblea Idrica Provvidenza, si aggiunge la posizione del comune di Palma di Montechiaro che non ha ancora definito la proceduta di consegna, del comune di Camastra che non ancora aderito ad Aica e consegnato le reti, del comune di Licata che non ha ancora provveduto al versamento della quota sociale, di Lampedusa e Linosa che pur entrati nella compagine sociale nel 2022 non hanno ancora provveduto al versamento della quota sociale né all’erogazione della propria quota parte del prestito regionale.
Insomma, il banco rischia di saltare, seriamente perché il servizio, con tutti i problemi connessi alla carenza idrica e alla siccità, ha un costo che sono chiamati a coprire i cittadini che ne usufruiscono, ma anche e soprattutto i comuni soci. Ed è singolare che il cittadino rischi di vedere apposti i sigilli al proprio contatore se non paga le bollette e poi il pubblico, i comuni in questo caso, non onorino da anni i propri impegni economici nei confronti dell’Azienda.
Una situazione spesso denunciata, soprattutto a Sciacca, tra i comuni che non solo per primi hanno versato la propria parte di fondi regionali, ma negli anni hanno sempre e puntualmente fatto fronte ai versamenti dovuti e ai piani di rientro di Aica. La commissione consiliare bilancio presieduta da Filippo Bellanca si è occupata spesso della questione, convocando ripetutamente i vertici dell’azienda e probabilmente tornerà a farlo, in considerazione della nota ufficiale trasmessa adesso dal presidente Provvidenza. E’ probabile che la critica situazione economica di Aica venga riportata già questa sera nel corso della seduta consiliare.
L’opposizione, del resto, ha ripetutamente sottolineato, soprattutto in sede di revisione delle società partecipate, le preoccupazioni legate ai debiti di Aica, oltre ai disservizi che si registrano nella città ricca di fonti idriche e sempre ligia al dovere sul piano economico nei confronti del gestore.