I residenti lo hanno ripetutamente segnalato ad Aica, ma la soluzione adottata era stata quella di bloccare la distribuzione. Strada asciutta, ma cittadini senza acqua e non poteva essere. Dopo le proteste, l’erogazione in via Melquart è ripresa e la strada è di nuova allagata. Ovviamente di intervenire sulla perdita non se ne parla. Un altro caso, uno dei tanti, che giornalmente vengono segnalati alla nostra redazione. In via Carlo Marx, poi, ci sono famiglie disperate perché l’acqua arriva ormai sistematicamente ogni 4 giorni, ma per pochissimo tempo e la pressione non è mai adeguata a consentire a tutti l’approvvigionamento. Peraltro, molti degli edifici non sono dotati di capienti cisterne, solo piccoli serbatoi che non consentono di ricorrere alle autobotti.
La crisi è per tutti ed è legata alla siccità che ha colpito la Sicilia, ma poi ci sono le mancate manutenzioni alle reti idriche e la perdita di prezioso liquido che a Sciacca rasenta l’indecenza in una stagione di forte criticità.
Intanto Aica, ha chiesto un urgente tavolo tecnico per rideterminare le riduzioni di fornitura che Sicilacque ha previsto per la provincia di Agrigento.
Secondo il gestore, ci sarebbe una potenziale “disparità di trattamento nel piano di razionamento delle forniture già avviato da gennaio su tutti gli acquedotti a scala regionale.
Secondo il gestore del servizio idrico integrato allo stato attuale c’è una riduzione della dotazione idrica di circa il 25% ai comuni forniti dall’acquedotto Favara di Burgio e una riduzione di circa il 40% ai comuni forniti dal sistema formato dagli acquedotti Fanaco, Voltano e Tre Sorgenti, con pensanti e significativi disagi che tali riduzioni stanno comportando alle utenze del territorio gestito.