alla fine Vincenzo Costa ha deciso di dimettersi da presidente del consiglio comunale di Ribera. Nel farlo, però, il medico veterinario si toglie diversi sassolini dalla scarpa. E polemizza apertamente con i dodici consiglieri comunali che giusto ieri gli avevano chiesto di lasciare. Fa notare innanzi tutto che è stato dai giornali di avere saputo della loro nota, quando invece sarebbe stato consono inviare a lui la richiesta di dimissioni.
"Io mi dimetto, ma certamente non lo faccio a seguito di tale improvvida sortita", dice Costa. Il quale rivela che molti dei firmatari della nota di ieri privatamente gli avevano espresso ben altre considerazioni. "Ma sono io a ritenere di non poter continuare a rappresentare anche chi assume le sembianze di Giano bifronte". E ancora, Costa commenta il riferimento fatto dai suoi colleghi di Sala Frenna su "eventuali profili di responsabilità penale che possono non sussistere". Considerazione, questa, che secondo lui sarebbe stata poi trasformata in una anticipazione di giudizio di colpevolezza solo per convenienza politica. Ancora, Costa ribadisce di non avere ricevuto alcuna informazione di garanzia, e punta il dito contro i consiglieri che si sono esposti solo contro di lui preferendo restare silenziosi sul dilagante consumo di stupefacenti in città, sui proiettili lasciati nei pressi degli Uffici Giudiziari di Sciacca, sulle intimidazioni ad Amministratori di Comuni vicini e così via".
Costa conclude volendo polemicamente tranquillizzare i dodici consiglieri, preoccupati - per così dire - che un giudizio negativo su Costa investa la complessiva esperienza politica e amministrativa: "Centinaia - dice - sono state le attestazioni di stima, fiducia, apprezzamento incondizionato ed incoraggiamento a proseguire l’attività politica da parte di comuni cittadini".
Essendosi autosospeso da Forza Italia, fatto per il quale Margherita La Rocca Ruvolo gli ha dato pubblicamente atto, Costa annuncia che continuerà a svolgere il ruolo di consigliere comunale e che lo farà da indipendente. Un ruolo, quello di consigliere, che Costa dichiara di reputare "sacro", nell'esclusivo interesse della comunità e secondo il mandato elettorale ricevuto.