"Vigilerò personalmente sul rispetto dei tempi": lo scrive
il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in un post pubblicato nel pomeriggio su Facebook in cui dice la sua sulla vertenza Terme di Acireale e di Sciacca. "La loro riattivazione - chiarisce il governatore - è un punto strategico della mia azione di governo. Punto per il quale - aggiunge - abbiamo stanziato 90 milioni di euro dell'accordo di coesione sottoscritto con il governo nazionale".
Schifani si dice pronto ad esercitare i poteri sostitutivi per centrare il risultato. Evidentemente si riferisce a tutti coloro che, in qualche maniera, sono titolari di qualche competenza sull'argomento. Si sa, infatti, che la questione termale interessa al tempo stesso sia l'assessorato all'Economia (dopo Falcone il nuovo responsabile è Dagnino) e quello all'Energia e alle Acque. L'intervento pubblico di Schifani, che tutto sommato non contiene grosse novità rispetto al pregresso, fa seguito alla riunione della task-force (o tavolo tecnico) che stamattina ha riunito con i dirigenti regionali e che si occupa della risoluzione di tutte le criticità tecniche e burocratiche legate alla riqualificazione e al rilancio dei due complessi termali. "Ognuno di loro - osserva Schifani - si senta pienamente responsabilizzato a svolgere il lavoro assegnato, nei tempi fissati". Per il presidente della Regione bisogna voltare subito pagina, perché è inaccettabile e insostenibile - conclude - lasciare ancora inutilizzate le terme di Acireale e di Sciacca, risorse preziose sul piano turistico che invece devono essere debitamente valorizzate. È uno spreco che non è più tollerabile.
Si apprende così che nella riunione odierna è stato definito un preciso cronoprogramma delle azioni da realizzare in questa prima fase, con l’individuazione degli interventi di ammodernamento e ristrutturazione dei due impianti e con la predisposizione di un quadro completo degli investimenti necessari.
Attorno al futuro delle Terme siciliane sono tuttora in gioco elementi controversi, a partire dall'intervento dell'advisor che dovrà utilizzare i 90 milioni per rimettere in sesto il patrimonio prima di procedere alla scelta del partner privato che dovrà occuparsi del rilancio. Si sa che, dopo Federterme, è tornata in auge l'ipotesi di una investitura nei confronti di Sgr, il fondo Turismo gestito da Cassa Depositi e Prestiti.
Schifani parla di agenda rigorosa di compiti assegnati ai dipartimenti regionali, dalle Attività produttive alle Finanze, dal Dipartimento regionale all'Autorità di Bacino al Distretto minerario, fino a Cassa Depositi e Prestiti. Oggi la task force ha affrontato quelle che Schifani definisce le criticità tecniche e burocratiche legate alla chiusura della fase di liquidazione con l’acquisizione delle proprietà immobiliari e al ripristino delle fonti di approvvigionamento dell’acqua termale, con i necessari esami di natura chimica e fisica. In particolare, per l’acquisizione dei beni immobili della società Terme di Acireale, il governo ha presentato un emendamento alla manovra ter all’esame dell’Ars che stanzia 670 mila euro. Diverse, invece, le possibili soluzioni al vaglio per i beni di proprietà delle Terme di Sciacca. Nella fase successiva, che porterà alla definizione delle procedure per l’individuazione dei partner privati che saranno chiamati a gestire gli impianti termali, saranno coinvolti anche i territori interessati e le rispettive amministrazioni locali”.