Un grido di dolore per quella viene definita una ferita aperta nel cuore della comunità che riguarda ogni singolo cittadino e una storia di dignità umiliata. Chiesa agrigentina che dichiara di condividere e sostenere le iniziative necessarie per superare la crisi legata alla siccità, sicuramente, ma anche ad infrastrutture e altre opere di ammondernamento delle reti che, se attuate negli anni, avrebbero consentito una migliore gestione delle scarse risorse idriche. Ad Agrigento, la città più assetata, è stata programmata una nuova manifestazione di protesta venerdì 2 agosto. A Sciacca, l’Unione dei Comitati di quartiere attende il dibattito sulla crisi idrica previsto martedì prossimo in Consiglio Comunale prima di intraprendere ulteriori iniziative. Ieri al nostro telegiornale la presidente Giusi Corbo ha rappresentato l’esasperazione delle diverse zone della città che sono a secco e chiesto che la nuova risorsa idrica, legata ai due nuovi pozzi di Grattavoli, sia utilizzata per sopperire principalmente alle esigenze di Sciacca. Eppure, negli ultimi giorni, il dibattito ha avuto anche un altro risvolto in città, legato al danno di immagine ed alle negative conseguenze economiche per gli operatori turistici. Oggi è il capogruppo della Dc Filippo Bellanca a condivididere il richiamo alla promozione turistica del territorio fatto dall'Associazione “Sciacca Turismo” e l’esigenza che l’amministrazione comunale promuova una campagna di promozione su scala nazionale. Il sindaco avrebbe dovuto programmarla per tempo, dice Bellanca, perchè è il primo attore nella promozione territoriale e perché la situazione relativa alla carenza di acqua era prevedibile già lo scorso inverno. Anche il capogruppo della Dc parla di evidente danno d'immagine della provincia di Agrigento, finita su tutti gli organi d'informazione nazionali e internazionali per la carenza di acqua, che si ripercuote su Sciacca dove però, come riferiscono gli imprenditori del settore, con difficoltà si sta riuscendo a garantire i servizi agli ospiti delle numerose strutture ricettive.