è Giovanni Cirillo, sindaco di Montallegro, che succede ad Alfonso Provvidenza, primo cittadino di Grotte. La questione idrica è troppo seria e drammatica, e tuttavia non si può trascurare il dato politico, a partire dal fatto che Cirillo è un esponente del centrodestra che, dunque, subentra ad un rappresentante del centrosinistra. Che nella corsa alla presidenza il centrosinistra aveva riproposto. Non riuscendo però a centrare l'obiettivo. Fronte dei sindaci dunque letteralmente spaccato a metà.
Vice di Cirillo sarà Vito Clemente, primo cittadino di Menfi, comune che però come è noto gestisce in proprio l'acqua e non fa parte di Aica. Presidenza dell'Ati che era stata richiesta da Fratelli d'Italia. Partito che inizialmente aveva puntato su un altro candidato, Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro, uno dei comuni tuttora inadempienti oltre che molto critici nei confronti di Aica e delle tariffe idriche. E oggi al nostro Tlegiornale Cirillo, tra le righe del suo commento, sembra lasciare intravedere l'ipotesi di un possibile azzeramento dei vertici di Aica: "Noi non siamo assolutamente contenti della gestione di Aica, che è inefficiente, e bisogna rivedere tutto, dobbiamo capire quale sarà il futuro, e su questo argomento tutti i sindaci siamo compatti".
Sulla questione della presidenza dell'Ati il sindaco Fabio Termine preferisce non commentare, preannunciando di ritenere corretto farlo stasera nelle sue comunicazioni in aula. Si sa che a Termine lo stesso centrodestra di Sciacca aveva chiesto di candidarsi alla presidenza dell'Ati, impegnandosi a sostenerlo, indifferente a questioni di schieramento politico, che dovrebbero passare in secondo piano proprio in questo momento. Termine però non ha voluto farlo. Il futuro del Cda di Aica però adesso sembra finito nel mirino. Non si sa se e quanto per ragioni politiche, e quanto per ragioni di gestione.