sono stati i carabinieri della locale stazione, agli ordini del maresciallo Liborio Riggi, non certo i giornalisti. Eppure il sindaco Gaspare Viola ieri sera ha definito "inaccettabile che a poche ore dalla diciannovesima edizione del Premio letterario Tomasi di Lampedusa si montino notizie - parole testuali - che danneggiano l'immagine del comune e creano procurato allarme".
E dire che la vicenda non è così complicata. Tanto più che lo stesso primo cittadino non può negare che l'area in questione, dove si conferisce da anni amianto (anche se lui dice che non si tratta di una discarica), negli ultimi mesi, e incomprensibilmente, è diventata una bomba ecologica.
Ricorda, infine, sempre Viola, di essere stato lui, ventidue anni fa, l'estensore di una mozione che ha avuto il merito di far conoscere l'emergenza amianto nel Belìce e a Santa Margherita in particolare.
"Ma lo Stato - dice ancora il sindaco - non si è mai preoccupato di impartire disposizioni alla popolazione, né è stato mai monitorato negli anni il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti e dei manufatti di amianto sui terreni. La zona 'Fossa del leone', che ha ospitato negli anni passati una baraccopoli, è stata oggetto di un grande intervento di rimozione delle emergenze visibili intorno al 2006-2007 da parte della Protezione civile, nonché di diversi altri interventi da parte delle amministrazioni comunali. Non si comprende - conclude Gaspare Viola - cosa abbia trasformato in una bomba ecologica quest'area negli ultimi mesi".
La notizia di ieri pomeriggio, che la nostra emittente naturalmente ha appreso da fonti investigative, e che tanto ha fatto arrabbiare il sindaco di Santa Margherita di Belice, riguardava l'avvenuto sequestro di un'area, situata in contrada Giacheria, dove dopo un incendio, ha visto i intervenire i carabinieri. Si pensava che fossero scattate le misure di prevenzione di protezione civile, ma si è poi scoperto che non era questo il tema su cui il sindaco sarebbe intervenuto poco dopo. In fiamme amianto ma anche altri tipi di rifiuti speciali.
Ma Viola non vuole che si parli di "discarica di amianto", e ha anche contestato che l'area sequestrata sia di centomila metri quadrati. Fatto sta che durante l'incendio si è alzata dalla zona una lunga colonna di fumo nero. Alle operazioni di spegnimento hanno partecipato vigili del fuoco e forestali, ma diversi cittadini sono intervenuti con secchi d'acqua e tubi di gomma per provare a salvaguardare le proprie abitazioni.