che utilizzano la risorsa del territorio di Sambuca, la cui disponibilità di acqua è legata esclusivamente allo stop al prelievo che per un anno è stato imposto a causa dell’alga rossa.
Il via libera all’utilizzo del lago Arancio, nello scorso mese di giugno, aveva consentito agli agricoltori del comprensorio saccense di poter effettuare le irrigazioni, questa mattina sono rimasti senza acqua e sono scattate le proteste. Mi è stato garantito che la sospensione è momentanea, solo per oggi e domani, da lunedì gli agricoltori torneranno a poter utilizzare l’acqua, ha dichiarato l’assessore all’agricoltura del Comune di Sciacca Francesco Dimino, pur aggiungendo che è necessario rimanere vigili.
In realtà, nel corso di una riunione alla presenza delle organizzazioni di categoria pare fosse stato concordato di dirottare un milione di mc di acqua del lago Arancio verso la provincia di Trapani. Quello che si contesta è che si è andati oltre, raddoppiando il volume di acqua inizialmente previsto.
Anche sull’acqua del lago Arancio, dunque, si rischia di innescare la battaglia tra territori.
Così non va, gli agricoltori di Sciacca e del comprensorio non devono essere privati dell’acqua necessaria alle colture, dichiara il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro che sulla vicenda dell’utilizzo dell’acqua del Lago Arancio presenterà una interrogazione al governo anche in vista del dibattito sulla siccità che ci sarà mercoledì all’Ars.
Da Sciacca ci spostiamo a Ribera. E’ l’ex dirigente della Confederazione Italiana Agricoltori Giovanni Caruana a rivolgere un appello ai deputati del territorio: Carmelo Pace, Margherita La Rocca Ruvolo e Michele Catanzaro ad adoperarsi subito per consentire una seconda irrigazione di soccorso per le piante. Se non si interviene, dice Caruana, la nostra agricoltura di pregio è destinata a scomparire, così come l’economia del territorio. Serve l’acqua per salvaguardare gli alberi e non più la
produzione, quella è già compromessa