Le associazioni che rappresentano i panificatori in Sicilia pronte alla protesta dopo che anche il nuovo governo regionale non sembra intenzionato ad affrontare la questione delle chiusure domenicali e festive, prevista nel decreto firmato alcuni mesi prima delle elezioni dall'allora assessore Mariella Lo Bello. Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti esprimono delusione per l'iniziativa dell’Assessore Turano, il quale, pur mostrando iniziale apertura e disponibilità, dicono, ha finito per ignorare e disattendere le nostre richieste, elaborate dopo una serie di incontri con i panificatori, lasciando, sostanzialmente, le cose immutate rispetto alla normativa originaria, da noi mai approvata e appoggiata. Insomma, non soddisfa assolutamente la categoria la soluzione prospettata dall' assessore, ossia quella di limitare la chiusura obbligatoria a due domeniche nell’arco del mese. Per quanto ci riguarda, evidenziano le associazioni degli artigiani, questa proposta ripropone gli stessi estremi di illegittimità contenuti nel decreto dell'assessore Lo Bello perché contrasta, peraltro con una direttiva europea il cui obiettivo è quello di favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i paesi. La nostra posizione è chiara, aggiungono, e prevede sì un regime di riposo settimanale obbligatorio, ma la scelta della giornata dovrà essere autodeterminata, volontariamente, dagli stessi panificatori, previa concertazione con i sindaci dei territori. La maggior parte dei Comuni siciliani, evidenziano le associazioni degli artigiani, ha emesso ordinanze di turnazione proprio per andare incontro alle richieste della categoria. Il riposo obbligatorio nelle giornate domenicali e festive dei panificatori, denunciano ancora le associazioni, si traduce di fatto in un inevitabile assist per la grande distribuzione organizzata e finisce per favorire anche l’abusivismo. Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti rinnovano al governo regionale l’appello al dialogo e si dicono pronti a per contribuire ad elaborare una nuova proposta di legge sulla panificazione siciliana che, nella sua interezza, risponda alle reali esigenze del comparto. Se questa apertura non dovesse essere accolta e qualora dall’Assessore Turano e dal Governo non dovessero arrivare in tempi brevi risposte concrete ed esaustive, le organizzazioni annunciano sin d’ora che scatteranno proteste in tutta l'isola.