che sarà presentato domani mattina alla Procura della Repubblica di Sciacca, relativo ai disservizi idrici che si stanno registrando in città. Una iniziativa annunciata nei giorni scorsi dai due consiglieri di opposizione a fronte di una emergenza idrica in città ritenuta insostenibile, con continui interruzioni di pubblico servizio, finalizzata a chiedere accertamenti e la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione a quanto rappresentato.
Nonostante la ben nota carenza idrica causata dalla siccità a Sciacca e nella provincia di Agrigento si registra una dispersione idrica superiore al 70%, e questa situazione già critica di per sé, dichiarano Brucculeri e Blo’, è ulteriormente aggravata da quella che ritgengono sia incompetenza e negligenza da parte di Aica con il risultato che intere zone della città rimangono senza acqua per giorni, alcuni per settimane. I due consiglieri evidenziano, poi, come le turnazioni idriche indicate nel sito dell’Azienda non vengano rispettate, vengono annullate o rinviate senza alcuna motivazione, e lo stesso approvvigionamento sostitutivo tramite autobotti arrivi ai cittadini dopo numerose sollecitazioni, senza alcuna logica o organizzazione. Nell’esposto, i due consiglieri di opposizione, riportano una serie di circostanze, ma domani mattina prima di consegnarlo in Procura si recheranno dal sindaco per chiedere a Fabio Termine di sottoscrivere il documento. Intanto il presidente del comitato Sovareto, Sant’Antonio- Stancapadrone Filippo Claudio Alongi propone di formalizzare una diffida ad Aica e una eventuali azione legale nei confronti dei vertici dell’Azienda contenente tutti i disagi che si registrano nel territorio di Sciacca. La situazione richiede che ogni azione venga fatta con spirito di comunità, tutti insieme, perchè questo non è un problema di una parte di Sciacca ma riguarda tutta la città in egual misura, dichiara Alongi che rivolge un appello a tutti i comitati,associazioni, condomini e Rappresentanti Regionali e Nazioniali del territorio a riunirsi per discutere delle azioni che si possono portare avanti tutti insieme.
Fin qui le prese di posizione a livello locale, ma sulla gestione del servizio idrico in provincia oggi si registra anche una presa di posizione della Consulta di Aica, composta da diverse associazioni e presieduta da Alvise Gangarossa.
E’ rivolta al nuovo consiglio direttivo dell’ATI e finalizzato ad un operato che sia di netta discontinuità . Sono necessarie ed urgenti risposte concrete alla crisi idrica e l'ATI, secondo la Consulta, ha un ruolo fondamentale nella gestione e risoluzione della crisi. Se AICA non produce un servizio decente, viene rimarcato, è l'ATI con i suoi poteri di governo, indirizzo e controllo dell'Ambito ad esserne responsabile. La consulta delle associazioni e comitati chiede che i nuovi vertici dell’Ati pongano subito rimedio alla questione degli 8 comuni che gestiscono direttamente il servizio idrico, che fanno parte dell’ambito e per i quali la crisi non esiste; ma anche quella
dei comuni del Voltano, consorzio che ha peraltro un debito di 2 milioni e mezzo di euro nei confronti di AICA per cqua prelevata e non pagata; e ancora la mancata chiusura dell'iter di cessione di infrastrutture ed utenze in favore di Aica da parte del Consorzio Tre Sorgenti e la mancata cessione del servizio idrico da parte dei comuni di Palma di Montechiaro e Camastra. Consulta di AICA che evidenzia, infine, la granitica compattezza dell’Assemblea rispetto
all’elezione del Sindaco di Menfi Vito Clemente a vicepresidente ATI, seppur in rappresentanza di un Comune che ha ottenuto la gestione diretta del servizio idrico. Auspichiamo che la stessa compattezza sia mantenuta dai sindaci nell’individuare e risolvere le cause dell’attuale crisi idrica, conclude nella nota Alvise Gangarossa.