tramite autobotte. A sollecitarlo è la Consulta delle associazioni di AICA in una nota trasmessa al presidente della Regione, alla Protezione Civile Regionale, al presidente dell'Ati, all'assessore regionale Roberto Di Mauro , al prefetto di Agrigento e ai vertici di Aica. Una richiesta legata alle difficoltà di accesso all'acqua potabile, una questione che riguarda tutti, ma che colpisce in particolare, osserva la consulta, le persone più fragili o bisognose, a partire da quelle anziane e con disabilità che quotidinamente affrontano innumerevoli sfide quotidiane, con la mancanza di accesso all'acqua che aggrava ulteriormente la loro situazione.
La consulta delle associazioni di Aica chiede con estrema urgenza che vengano modificate le modalità attuative del servizio sostitutivo tramite autobotte attualmente in capo ad AICA in quanto non conforme, tra l'altro, alle prescrizioni dell'Ordinanza di Protezione Civile dello scorso maggio che prevede in capo al Commissario Delegato all'emergenza idrica, ossia il Presidente della Regione Renato Schifani, la redazione del Piano degli Interventi, realizzato con procedure di somma urgenza, volto a garantire l’approvvigionamento idropotabile della popolazione.
Il sistema di gestione delle autobotti private dato in gestione ad AICA, scrive il presidente della Consulta Alvise Gangarossa, è gravemente inefficiente in quanto ha ridotto la possibilità dei cittadini in difficoltà di approvvigionarsi, non è mai stato chiarito a chi spetta il controllo delle priorità rispetto alle utenze sensibili o comunque deboli, e dei tempi di consegna delle autobotti, così come non è chiaro se esiste un registro di tutti i prelievi con autobotti dalle fonti pubbliche, dei relativi destinatari e del preciso rispetto di un ordine cronologico delle richieste.
AICA, prosegue la nota della consulta, non ha mai adeguato la propria struttura organizzativa, palesemente inadatta ad evadere tutte le richieste in tempi conformi alla gravità dell'emergenza; non si comprende poi perché, trattandosi a tutti gli effetti di un servizio sostitutivo svolto nei confronti di utenze regolari, i relativi costi non siano stati posti direttamente a carico di AICA piuttosto che richiederne l’anticipazione ai cittadini, con gravi difficoltà per chi non ha la capacità finanziaria di far fronte a tali, esose, anticipazioni, così come non è stato chiarito con quali fondi e con quali tempistiche il gestore procederà ai rimborsi delle somme anticipate dagli utenti. Per tutte queste ragioni, la consulta delle associazioni di Aica chiede che la gestione del servizio sostitutivo tramite autobotte venga gestita da una struttura autonoma facente capo alla Protezione Civile, come avviene in altre province, fino a cessata emergenza, e che si garantisca alla popolazione l'accesso all'acqua tramite un servizio caratterizzato da trasparenza, equità e rispetto per la popolazione, a partire dalle fasce deboli e svantaggiate sotto il profilo economico.