Si tratta nello specifico, del pozzo 3 mentre per la realizzazione del pozzo 4 sono ancora in corso le trivellazioni. Entrambe le opere, che rientrano nel piano di interventi finanziati dal governo nazionale per fronteggiare lo stato di emergenza idrica che sta interessando la Sicilia, sono quelle che dovrebbero garantire almeno altri 100 litri di acqua al secondo anche se la questione fondamentale rimane quella di capire quanta di questa acqua sarà destinata alla città di Sciacca, posto che parte delle nuove risorse che saranno disponibili dal ripristino del pozzo 3 e dalla realizzazione del pozzo 4 saranno destinate anche ad altri comuni della provincia.
Così come, di non secondaria importanza è anche l’aspetto relativo alle perdite idriche, se si considera che attualmente, con appena due pozzi attivi, si registrano copiose perdite lungo la condotta, con il timore assai concreto che, attivando gli altri due, la portata sia tale da causare ulteriori considerevoli rotture. Tutte tematiche ed aspetti, questi, che non a caso sono stati al centro in queste settimane anche del dibattito politico, con la richiesta pressante al sindaco, proveniente non solo dalle forze politiche ma anche da associazioni e comitati di qurtiere, di mettere in campo tutte le iniziative utili finalizzate a fare in modo che la città possa godere di una percentuale maggioritaria per Sciacca del nuovo quantitativo idrico che sarà prelevato dai pozzi di Grattavoli. Questione questa che ha visto il prefetto Romano, tra le righe, dire di no a presunte guerre fra poveri.
La riattivazione del pozzo 3 e l'imminente, si spera, realizzazione del pozzo 4 rimangono comunque delle buone notizie, attese da tempo non solo dalla città di Sciacca ma dall'intero territorio provinciale, a fronte di una estate difficilissima di grave emergenza idrica, che continua a scontare una serie di problemi molto gravi. I turni di erogazione in città operati da Aica, infatti, continuano inspiegabilmente a saltare. L'ultima segnalazione, in ordine di tempo, proviene dalla via dei Ginepri, in contrada Isabella, dove l'acqua non arriva ormai da dieci giorni. Ma è una condizione comune a tante altre vie e quartieri cittadini.