Canale di Sicilia. Questa volta tocca all'ENI proseguire la corsa al petrolio al largo delle coste siciliane. Il progetto prevede l'acquisizione di un'area vasta 120 kmq al largo di Licata. Le conseguenze di un eventuale incidente sarebbero devastanti per l'intero Mar Mediterraneo.
Ad intervenire in merito, ancora una volta, il Comitato Stoppa La Piattaforma che lancia l'allarme e chiede al governatore Nello Musumeci di sapere se la Regione ha presentato le opposizioni al progetto, mentre il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all'ARS ha presentato un'interpellanza urgente.
Per Mario Di Giovanna, ai nostri microfoni: "in caso di incidente, il disastro ambientale coinvolgerebbe l'intero Mar Mediterraneo, che è un mare piccolo e chiuso. Nemmeno per tutto l'oro al mondo, si dovrebbe mettere a rischio l'ambiente, la pesca e il turismo, ma in questo caso le aziende petrolifere pagano alla Sicilia quasi nulla in tasse: nel 2017 in totale hanno versato poco meno di 300 mila euro, appena 6 centesimi a siciliano. Praticamente nulla. Svendiamo il mare per niente".