120 mila nell'invaso Raia di Prizzi e 70 mila nella diga Gammauta: è questa la distribuzione dei quasi 800 mila metri cubi di acqua accordati nelle scorse ore dal commissario delegato per l'emergenza idrica in agricoltura e zootecnia Dario Cartabellotta al comprensorio irriguo di Ribera, i cui produttori agricoli da giorni facevano pressioni per ottenere almeno una seconda irrigazione di soccorso, dopo quella garantita nelle settimane scorse al solo scopo di salvare quanto meno gli impianti.
L'ordinanza firmata ieri da Cartabellotta autorizza l'uso dell'acqua esclusivamente per agrumeti e pescheti impiantati nelle aree irrigue servite dal Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento, anche fuori comprensorio consortile. Volumi d'acqua, quelli concessi, che non si esclude possano essere incrementati in caso di necessità. Ma non è tutto, perché fatti salvi gli usi idropotabili, ulteriori 200 mila metri cubi d’acqua della diga Gorgo potranno essere utilizzati per l’irrigazione nel comprensorio di Borgo Bonsignore. Fino a 120 mila metri cubi di acqua accumulati nella traversa Favara di Burgio e quelli ulteriormente invasabili dal Sosio Verdura potranno essere impiegati per le coltivazioni del comprensorio del basso Verdura. Questo quantitativo dovrà essere fornito alla vasca Martusa. Durante il trasferimento dell'acqua saranno vietati i prelievi e gli attingimenti di terzi in alveo, in galleria Enel e nello specchio liquido e dietro la traversa Favara di Burgio, anche autorizzati. I gestori delle dighe Castello, Prizzi e Gammauta dovranno garantire il monitoraggio dello stato della fauna ittica e avviare, in caso di necessità, il trasferimento dei pesci per garantire la disponibilità dell'acqua degli invasi anche per l’uso idropotabile, dice la Regione siciliana.
Si punta a salvare la produzione di arancia di Ribera dop e della pesca di Bivona Igp per evitare la morte per disseccamento di colture pregiate in un'area di 7 mila ettari.
«È nostra priorità – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – tutelare le produzioni d'eccellenza dell'Isola e andare in soccorso di tutti gli agricoltori e gli allevatori che stanno subendo le conseguenze peggiori della grave siccità che stiamo vivendo. Siamo costantemente al lavoro con il commissario Cartabellotta e con la cabina di regia guidata da Salvo Cocina, oltre che con gli assessori interessati, per portare soluzioni tempestive alle urgenze. Il confronto con agricoltori, allevatori e amministratori è quotidiano per avere un quadro aggiornato sulla crisi e intervenire immediatamente dove c’è più bisogno, pur con risorse sempre più scarse».
Il provvedimento da cui è scaturito il via libera alla seconda irrigazione di soccorso è scaturito dalla riunione che si è svolta il 14 agosto nella sede della Prefettura di Agrigento, nella quale i sindaci del comprensorio agrumicolo di Ribera hanno evidenziato la necessità della seconda irrigazione di soccorso per evitare la morte delle coltivazioni e le gravissime conseguenze economiche e sociali. Intanto però i sindaci di Burgio e Villafranca Sicula hanno chiesto a Cartabellotta di correggere l'ordinanza, perché così com'è lascia a secco gli impianti dei loro comuni, che necessitano di una manovra diversa per la propria posizione geografica. Qui è necessaria una manovra da parte di Enel, che gestisce la centrale idroelettrica di Palazzo Adriano.
Intanto l'emergenza siccità è cristallizzata dai numeri dell'attuale situazione negli invasi. A pubblicare un reportage il quotidiano La Sicilia. Si evince che la diga Castello contiene poco più del 40% di acqua di quanto potrebbe contenerne, la Raia di Prizzi ne ha appena il 33%, la diga Garcia il 36%.