Ora avremmo bisogno di un'autobotte, ma ora in famiglia dobbiamo decidere se comprare l'acqua o se comprare il pane". Sono queste le parole di un nostro telespettatore residente in via delle Azalee, in contrada Perriera, zona dove da tempo la fornitura di acqua sconta diversi problemi. Da una segnalazione all'altra, un altro cittadino anche lui residente alla Perriera, in una delle case popolari, ci dice che a casa sua l'acqua è arrivata centellinata e senza pressione, col risultato che diverse palazzine non sono riuscite ad approvvigionarsi, mentre in altre zone attigue l'erogazione non ha soluzione di continuità.
È in programma nelle prossime ore un vertice del direttivo dell'Assemblea Territoriale Idrica, nel corso della quale si farà il punto della discussa riunione del giorno prima di Ferragosto ad Agrigento, alla presenza del capo della Protezione civile Salvo Cocina, che ha intimato i sindaci a trovare nuovi pozzi e a riattivare quelli dismessi. Una riunione alla quale verosimilmente Fabio Termine tornerà a ribadire la necessità da lui più volte evidenziata, ovverosia che i nuovi volumi d'acqua disponibili nelle sorgenti di Sciacca di Grattavoli dovranno in massima parte rimanere a disposizione degli utenti saccensi.
Intanto il guasto al pozzo di Favara di Burgio è stato riparato in 24 ore invece che nei tre giorni previsti, limitando così al minimo i disagi per le popolazione dei comuni di Ribera, Siculiana, Realmonte, Porto Empedocle, Agrigento e Palma di Montechiaro, tutti serviti proprio dall’impianto in avaria che ha la capacità di produrre a regime 50 litri al secondo d’acqua. Il guasto in questione era di competenza di Siciliacque, che per fortuna vi ha posto rimedio in tempi brevissimi, riscontrando in tal senso una espressa richiesta fatta dallo stesso Cocina. La popolazione interessata non ha risentito molto della riduzione di fornitura perché, oltre alla compensazione fatta, Aica è riuscita a immettere in rete anche un quantitativo di acqua dal pozzo di Grattavoli che è stato riattivato con i fondi della Protezione civile, in attesa che vengano completati i lavori del nuovo pozzo.
"Questa emergenza nell’emergenza e la felice risoluzione della stessa in tempi davvero rapidi, mettendo in atto una serie di azioni tampone per limitare i disagi alle popolazioni - sottolinea Cocina - dimostra, per chi non lo avesse ancora compreso, che la ricerca e l’uso di pozzi esistenti ma abbandonati, insabbiati o guasti è la strada più efficace per fornire più acqua in tempi rapidi, uno, due mesi, per fronteggiare l’emergenza idrica. Pertanto invitiamo, ancora una volta, i sindaci che non hanno ancora provveduto, ad agire, esercitando tutti i poteri di prima autorità di Protezione civile, individuando pozzi utili e requisendoli, se occorre, al fine di acquisire sufficiente autonomia per dipendere sempre meno da Siciliacque. Inutile e sterile demandare ad altri specie se questi sono coloro, Ati e Aica, che dovevano provvedere in via ordinaria e, comunque, adesso non riescono più da soli a mitigare l’emergenza in atto. E ricordo che i comuni sono i soci, padroni di Ati e Aica".
La Protezione civile, su indicazione del presidente della Regione Renato Schifani, assicura le risorse finanziarie necessarie e il coordinamento degli interventi con corsie preferenziali in emergenza per ottenere le autorizzazioni necessarie, grazie alla pronta disponibilità del Genio civile, dell’Asp, dell’Enel e di tutti gli enti coinvolti in questa tipologia di lavori.
"Andare avanti tutti insieme facendo ciascuno la propria parte in modo coordinato e condiviso - conclude Cocina - è il metodo di protezione civile che aiuterà molto a mitigare questa gravissima emergenza che, ricordiamo, si sviluppa su un sistema idrico già carente e poco efficiente".
La situazione continua ad essere delicatissima e difficile. Dentro l'emergenza e una gestione generale complessa si inseriscono le numerose perdite idriche, dovute da una condizione sempre piu' vetusta delle condotte saccensi. La conseguenza è beffarda: l'acqua nelle case e nelle attività produttive fatica ad arrivare, un quantitativo piu' che significativo si disperde per strada o finisce in mare. Questo è un problema che andrà risolto strutturalmente, attraverso la realizzazione di una nuova rete idrica cittadina. Ma nel frattempo le riparazioni vanno fatte. Ed è questo un altro degli elementi di attrito tra Fabio Termine ed Aica, perché l'azienda idrica consortile non riesce a riparare le condotte idriche, e su questo il sindaco di Sciacca ha annunciato nelle settimane scorse l'intenzione che il comune effettui questi interventi al posto di Aica compensando poi le somme dovute alla società. Un orientamento che per concretizzarsi ha bisogno di superare alcuni passaggi anche all'interno degli organismi dirigenti dell'Ati.
Intanto si attendono le piogge per provare a disporre di prospettive un tantino più concrete per il futuro. Piogge che stanno interessando il versante tirrenico e quello ionico, mentre dalle nostre parti le temperature continuano ad essere piuttosto elevate.