dice che vuole potenziare temporaneamente l'organico per far fronte all'emergenza, ma le modalità di selezione del personale appaiono illegittime”.
E' quanto dichiara Michele Catanzaro, Capogruppo Pd All'Ars, in merito agli annunci di nuove assunzioni affidate da Aica ad un'agenzia interinale.
“C'è qualcosa che non va nel processo avviato dall'azienda agrigentina in una fase di gravissima emergenza, con tante famiglie ed attività produttive senz'acqua e con prospettive ancora più allarmanti se gli invasi dovessero rimanere vuoti. Anche i sindaci dei comuni soci – dice Catanzaro – stando alle dichiarazioni rilasciate da alcuni di essi, non erano stati informati circa l'avvio di una selezione di personale”.
“I vertici di Aica – aggiunge Catanzaro - devono chiarire i perchè della scelta di un'agenzia interinale senza gara pubblica, quali sono i criteri di selezione, il perchè non avrebbero informato l'assemblea dei sindaci soci e l'Ati Idrico provinciale specificando obbiettivi e costi”.
“Aica è indebitata e sull'orlo del fallimento – conclude il capogruppo Pd all'Ars – non è stata in grado di fronteggiare l'emergenza e nemmeno di realizzare, in tre anni, i tanti interventi finanziati per ammodernare le reti. La gestione pubblica è conquista preziosa e dobbiamo preservarla, ma la politica ha l'obbligo di affidarla a persone competenti”.
Intanto in seguito alla richiesta della Protezione civile regionale di verifica dei costi ritenuti eccessivi, inoltrata al dipartimento nazionale della Protezione civile e al Comando operativo di vertice interforze della Difesa (Covi), è risultato che il rifornimento di acqua nell’Agrigentino per mezzo della nave cisterna “Ticino” della Marina Militare, attraccata il 26 luglio nel porto di Licata, costerà alla Regione meno di quanto previsto e cioè poco più di ventimila euro. Lo si evince dalla nota inviata alla Regione Siciliana dal Covi.
«Ringraziamo - dice il dirigente generale della Protezione civile regionale Salvo Cocina - il dipartimento nazionale di Protezione civile, il Covi, la Marina militare e tutte le istituzioni che si sono subito attivate per rendere questo importante servizio alla Sicilia. Una collaborazione che è stata utile per tamponare la grave emergenza siccità che stiamo affrontando. Fortunatamente, la Cabina di regia, presieduta dal presidente Schifani, il gestore dei servizi idrici dell’Agrigentino, Aica, e alcuni sindaci del territorio, stanno lavorando in modo coordinato e con tempestività. Sono stati individuati nuovi pozzi che hanno permesso di immettere nelle reti quantità di acqua di gran lunga maggiori rispetto a quanto possibile con la nave cisterna (900 metri cubi a viaggio). Per questa ragione, al momento, verificata la concreta possibilità di approvvigionamento con la nave, terremo però in stand by questa soluzione».
Procede, infatti, la realizzazione delle opere previste dal primo Piano per l’emergenza idrica, finanziato con 20 milioni di euro dal governo nazionale a cui si stanno aggiungendo altri 38 milioni di risorse regionali.
«Gli interventi già effettuati nell’Agrigentino - prosegue Cocina - hanno consentito ad Aica di immettere nelle reti idriche 150 litri al secondo di acqua in più, 18 mila metri cubi al giorno, che supera l'apporto di circa 2 litri al secondo, per 5 giorni e neanche continuativi, che può arrivare con la nave cisterna. E, via via che gli altri interventi in programma si concluderanno, questo dato è destinato ad aumentare di altri 100 litri al secondo».