e il silenzio dell'Ati nei confronti di quei sindaci (che dell'Ati fanno parte) che non hanno consegnato le reti o a capo di quei comuni che sono debitori nei confronti di Aica o della stessa Sicilia Acque spa.
È questo uno dei passaggi dell'ordine del giorno che il consiglio comunale di Sciacca ieri sera ha approvato e inviato al presidente della Regione Renato Schifani, al cda di Aica e all'Assemblea Territoriale Idrica per ribadire con forza le necessità di un comune, come quello di Sciacca, che garantendo all'autorità d'ambito il 60% della risorsa idrica complessiva (di cui la metà però si disperde per colpa delle perdite idriche) invoca maggiore attenzione e rispetto da parte dell'azienda idrica comuni agrigentini.
L'ordine del giorno ricorda come gli investimenti per rifare le reti idriche avrebbero dovuto vedere la luce grazie agli accordi di programma quadro. Cosa che però non è mai avvenuta. Ad oggi, Sciacca risulta esclusa dai progetti Pnrr e React, e questo malgrado ci sia in seno all'Ati un progetto esecutivo relativo al rifacimento ed ammodernamento della rete idrica.
Il consiglio comunale di Sciacca definisce la città il serbatoio provinciale dell'intero ambito agrigentino, evidenziando che la restante parte di risorsa proveniente da Siciliacque viene continuamente ridotta e strozzata per ragioni che non sono certamente responsabilità del territorio saccense.
Si evidenzia ancora, nell'ordine del giorno, che i costi dell'acqua stanno esasperando la popolazione. Al capo del governo della Regione si chiedono azioni definite “forti e decise” in favore del finanziamento dei restanti stralci della rete idrica di Sciacca, anche attraverso l'autorizzazione ai necessari finanziamenti alla Protezione civile, così come si chiede che Sicliacque e Idrosicilia finanzino le riparazioni delle reti di loro proprietà ricadenti nel territorio di Sciacca, proprio nel tratto che convoglia l'acqua presso il bypass che alimenta l'ambito attraverso le reti di interconnessione e di solidarietà. Ancora, a Schifani si chiede di intervenire presso Aica affinché venga bloccato l'avviso e la selezione di nuove figure in quanto pericolose per gli equilibri politici. Un avviso considerato illegittimo, visto che la società è in perdita e destinata al fallimento.
Al Cda di Aica e all'Ati il consiglio comunale di Sciacca chiede di accogliere la richiesta del comune di riparare le perdite idriche con successiva compensazione finanziaria, ma anche di utilizzare per i comuni morosi il medesimo trattamento applicato ai cittadini morosi, ovvero, la riduzione della portata idrica. Ancora, al vertice dell'azienda si chiede di procedere al distacco o ai decreti ingiuntivi dei comuni morosi e di procedere anche ad un massivo intervento manutentivo straordinario sulle reti idriche di trasporto e distribuzione gestite da Aica per ridurre le perdite della rete e garantire maggiore e costante disponibilità di fornitura della risorsa idrica alle utenze. Si chiede inoltre di conoscere le procedure relative ai rimborsi delle somme pagate dai cittadini alle autobotti private nelle giornate di massima emergenza.
All'assemblea dei sindaci si chiede anche di attivare il controllo analogo, l'interruzione del servizio nei confronti dei comuni morosi verso Aica e di bloccare le procedure di reclutamento dei nuovi assunti visto che risulta alquanto singolare che una società in perdita possa procedere a nuove assunzioni.