Ieri mattina si è scatenata una rissa, furibonda, l’ennesima, probabilmente tra due gruppi opposti, frutto di rivalità maturate tra le mura carcerarie. Gli agenti sono intervenuti per restituire ordine. E due sono stati feriti. Uno è stato soccorso nell’infermeria della casa circondariale. L’altro è stato trasportato d’urgenza all'ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Le sue condizioni di salute sono in netto miglioramento. L’episodio rilancia, qualora ve ne fosse ormai bisogno, la grave condizione di precarietà in cui versano i penitenziari italiani, tra sovraffollamento di detenuti e carenze di organico del personale preposto alla vigilanza. Il sistema è ormai al collasso, insostenibile, stressante. Ed è a causa dello stress che recentemente, ancora nel carcere agrigentino in contrada Petrusa, un sottufficiale della Polizia penitenziaria è stato preda di un malore. La combinazione di turni massacranti, che spesso raggiungono le 12 ore giornaliere, e una pianta organica fortemente ridotta sta mettendo a dura prova la salute e la resistenza degli agenti. La carenza di organico, unita ai turni estenuanti, richiede un intervento immediato da parte delle autorità competenti per evitare che i recenti episodi diventino ancora più frequenti e gravi.