denuncia che sarebbe in corso il tentativo di depotenziare l'unità operativa (che al "Giovanni Paolo II" di Sciacca è 'complessa', ovverosia provvista di un primario) di Oculistica, trasferendo buona parte delle prestazioni al "San Giovanni di Dio" di Agrigento. Ospedale quest'ultimo dove, invece, l'Oculistica è un'unità operativa semplice. Il primario è agrigentino, ed è il dottor Charles Martorana. Oggi a denunciare quello che, se si concretizzasse, sarebbe un autentico scippo (nel caso sarebbe l'ennesimo) nei confronti dell'ospedale di Sciacca sono anche i gruppi consiliari di Opposizione. A poche ore dalla seduta consiliare di stasera, in cui si esaminerà proprio la vertenza ospedale, il centrodestra (che evidentemente, almeno nella fattispecie, dimostra di essere assolutamente indifferente al fatto che la Sanità sia saldamente nelle mani della propria parte politica) oggi denuncia di avere appreso, da rumors interni agli uffici regionali, che l’assessorato regionale alla Salute, unitamente alla governace dell’Asp di Agrigento, starebbe pensando ad un ulteriore depotenziamento dell’ospedale di Sciacca. "Questa volta - scrivono i consiglieri - nel mirino c’è il reparto di Oculistica, che negli anni è stato un fiore all’occhiello del nostro nosocomio". I consiglieri comunali denunciano che si starebbe pensando, e a quanto a oro risulta ci sono anche procedimenti avviati, nella direzione del declassamento dell'unità operativa complessa, quindi con la presenza del primario, ad unità operativa semplice, diventando di fatto dipendente da Agrigento, che sarebbe quindi l’unico ospedale in provincia ad avere il primario nei reparti di oculistica. "Ciò che stiamo rappresentando in verità circola come indiscrezione da diverso tempo ma sembra che in queste settimane si siano fatti passi in avanti", denunciano dal centrodestra. I consiglieri chiedono quindi al sindaco, e alla classe politica regionale tutta, di verificare la vicenda e di fare tutto il possibile per scongiurare tale declassamento. "Il reparto di Oculistica di Sciacca - ricordano i consiglieri - svolge un servizio ad un territorio molto vasto che va ben al di là delle stesse competenze territoriali del nostro ospedale, trasferire il primario significherebbe davvero un brutto segnale".
Insomma: se queste voci fossero confermate (e d'altra parte nessuno fino ad oggi ha mai smentito l'allarme più volte pronunciato da Cucchiara) significherebbe ormai che le angherie contro il territorio di Sciacca vengono fatte senza alcuna reticenza. Chiediamo al manager Capodieci (che ascolta puntualmente il nostro Telegiornale, e più di una volta è intervenuto per commenti o smentite sui servizi di questa emittente) dica la sua sulla vicenda Oculistica, e chiarisca come stanno le cose. Nel frattempo sono attesi per domani mattina, giovedì 5 settembre, i chirurghi ortopedici dell'ospedale "Buccheri la Ferla" di Palermo per la prima delle sessioni operatorie che garantiranno due volte alla settimana all'ospedale di Sciacca, all'interno della convenzione stipulata con l'Asp di Agrigento. Da lunedì è in funzione l'attività ambulatoriale, e si procede come è noto al reclutamento di altri medici (richiamati anche dalla pensione) per garantire l'attività post-operatoria. Inoltre si apprende che si dovrebbe incaricare un primario con un contratto specifico. Anche se, come è noto, il Giovanni Paolo II ufficialmente un primario ce l'ha, il dottor Tulumello, che però è stato trasferito al San Giovanni di Dio di Agrigento. Questione che ormai sembra essere stata archiviata.
La questione Sanità nelle ultime settimane è stata al centro di una frenetica attenzione da parte della Regione Siciliana per questioni organizzative, se vogliamo definire così la rincorsa ad occupare i posti di potere nell'ambito di una spartizione in questo caso tutta interna alle forze di governo. Forze di governo le quali non stanno esitando a polemizzare al loro interno, e sembra che lo scontro sia destinato a proseguire. I direttori sanitari ed amministrativi adesso sono stati finalmente nominati, speriamo che ci si preoccupi di questioni molto più importanti, come il diritto alla salute in una regione che sta manifestando tutti i suoi problemi, all'interno di un sistema dove la sanità pubblica si vede sempre più costretta a cedere posizioni a quella privata. L'ospedale di Sciacca un paradigma di una condizione sempre più pericolosa, reduce da anni di depotenziamento e di abbandono, con un futuro che si prospetta pieno di insidie ed incertezze. D'altronde, quello saccense avrebbe dovuto essere un ospedale Dea di primo livello, ma fino ad oggi non lo è mai stato.