con una rappresentanza la più possibile forte ed unitaria del comune di Sciacca, nei rapporti con Aica ed Ati. A farne parte saranno quasi certamente il sindaco e i capigruppo del Consiglio comunale. È quanto è venuto fuori ieri sera durante una seduta piuttosto accesa del consiglio comunale di Sciacca, dove la crisi idrica, e la disperazione dei cittadini, stretti tra turni di erogazione rinviati e sistema ormai completamente saltato, ha generato un duro scontro politico: sindaco Termine da un lato, opposizione di centrodestra dall'altro. La questione della nascita di una task-force avrebbe già dovuto essere risolta ieri, ma non è stato possibile per un malinteso sull'orario di convocazione della conferenza dei capigruppo. Questione che ha fatto dire ad Ignazio Bivona che al sindaco sembra non importare granché dell'emergenza idrica, e che visto che non riesce nemmeno a garantire la presenza nelle riunioni forse dovrebbe delegare un assessore a gestire questa questione. "Da quattro mesi gran parte delle mie giornate sono dedicate a questa vertenza", ha replicato Fabio Termine. Accusato da più parti, in particolare da Carmela Santangelo, Calogero Bono, Gaetano Cognata, Lorenzo Maglienti, Luca La Barbera, Clelia e Giuseppe Catanzaro, di non essere sufficientemente incisivo nei confronti di Aica, di non essere in grado di farsi rispettare. Filippo Bellanca è tornato ancora una volta su un tema a lui caro, ossia la necessità che l'acqua del Grattavoli rimanga a Sciacca, denunciando i ritardi nel completamento dei lavori per il quarto pozzo.
Per la coalizione di governo, a giudizio di Leonte ieri sera è emersa la presunta strategia politica dell'opposizione a far emergere responsabilità del primo cittadino sull'acqua. Ma tra i numerosi temi di dibattito, di rilievo la questione degli interventi sostitutivi di riparazione della rete idrica, che ancora il comune non può iniziare perché Aica (che è proprietaria delle condotte) non ha dato il proprio assenso. "Si sta perdendo tempo perché l'azienda idrica teme che se accorda questo meccanismo a Sciacca allora dovrà farlo anche con gli altri comuni, e la sua situazione finanziaria, preoccupante, rischierebbe di deflagrare": a rivelarlo è stato Fabio Leonte. L'opposizione ha attaccato l'amministrazione, ritenendo che il sindaco dovrebbe fare una forzatura, intervenendo anche senza via libera da parte di Aica e senza temere alcuna conseguenza, visto che quello del comune sarebbe eventualmente un intervento che risolverebbe il problema delle perdite idriche a fronte di una interruzione di pubblico servizio da parte di Aica, che non garantisce quanto deve garantire. A sostenerlo, in particolare, è stato il presidente Ignazio Messina.
Brucculeri ha detto che i costi che i cittadini stanno sostenendo per comprare l'acqua dalle autobotti dovrebbero essere completamente a carico di Aica. "Il sindaco non ha nulla da temere, vado insieme a lui in procura a denunciare Aica, sono perfino disponibile a farmi arrestare", ha aggiunto Maurizio Blò. A difendere l'amministrazione, oltre a Leonte, sono stati Daniela Campione, che ha invitato a non alimentare l'esasperazione già piuttosto diffusa nella popolazione, e Giuseppe Ruffo, che ha sottolineato la necessità che la Protezione civile regionale stanzi finanziamenti per riparare le condotte idriche fatiscenti di Sciacca.
Fabio Termine ha ribadito la necessità che si trovino i soldi per rifare la rete idrica, ricordando di avere avuto un'interlocuzione con l'assessore regionale alle Acque Roberto Di Mauro nella prospettiva di intercettare il primo canale di finanziamento disponibile, e chiedendo apertamente aiuto al consigliere Maglienti (referente politico di Di Mauro) a fare pressioni per accelerare questa soluzione.
Il consiglio comunale di Sciacca ieri ha approvato anche il catasto incendi per gli episodi che si sono verificati nel 2023 ed è stata anche eletta (quasi all'unanimità) la garante dei diritti delle persone disabili. Si tratta della pedagogista dottoressa Maria Albanese. Un obiettivo fondamentale per l'assessora alle Politiche sociali Agnese Sinagra. La consigliera Daniela Campione, molto sensibile al tema, aveva invocato unità d'intenti, appello che è stato sostanzialmente accolto dagli altri consiglieri comunali.