Ieri mattina, poco dopo avere appreso degli inattesi disservizi idrici in centro storico,
Fabio Termine si è precipitato ad Agrigento, nella sede di Aica. Ha chiesto chiarimenti sulle ragioni per le quali il centro storico di Sciacca fosse rimasto inaspettatamente a secco, ha preteso un intervento tempestivo. Perché anche questo guasto, l'ennesimo, non gli era stato opportunamente comunicato. Si è così appreso che c'era stato un problema sulla condotta che da contrada Santa Maria indirizza l'acqua al serbatoio Tabasi. Riparazione effettuata e completata, e il turno di ieri che era saltato è stato recuperato già questa mattina. "Quello di Santa Maria - ha dichiarato un tecnico di Aica al nostro Telegiornale - è il serbatoio più importante di Sciacca, a cascata quello di Tabasi è l'impianto che, attraverso il serbatoio Mura di Vega, permette di servire gran parte della città". I disservizi di ventiquattro ore fa hanno generato gravi conseguenze a residenti, commercianti e albergatori del centro storico.
La situazione in tutto il perimetro cittadino, da Capo San Marco a Isabella, rimane assai critica. Numerose anche oggi le segnalazioni che abbiamo ricevuto. Guasti agli impianti e annullamenti dei turni di erogazione innervosiscono la popolazione. "Non possiamo comprare un'autobotte ogni tre giorni a 85 euro ciasuna", dicono al nostro Telegiornale due residenti di via Rodolfo Morandi, strada appartenente ad una delle zone dove ieri era prevista l'erogazione che è stata rinviata a domani. Un tema, quello dei costi dell'acqua e del trasporto, su cui i consiglieri comunali Blò e Brucculeri ritengono che ad accollarsi questi costi debba essere Aica, dal primo all'ultimo centesimo.
Altre segnalazioni anche da via dei Ginepri, a Isabella, dove l'acqua non arriva da settimane. Problemi come detto anche in alcune utenze di capo San Marco: niente acqua o se arriva arriva con una pressione troppo bassa, che impedisce di soddisfare il fabbisogno. Un problema che riguarda anche la via Perollo, dove ci sono alcuni utenti che, malgrado il turno idrico venga garantito, non riescono ad approvvigionarsi. "Sono costretta a chiedere ai vicini dei secchi d'acqua per i servizi igienici", dice una nostra telespettatrice.
Sono state diverse le zone servite dal serbatoio Mura di Vega che hanno avuto lo slittamento del turno di erogazione da ieri ad oggi. Ma ci sono altre zone (da via Carlo Marx a via Licata) per le quali, dopo il turno di erogazione saltato mercoledì scorso, potranno ricevere l'acqua soltanto domenica. Sperando che così sarà, che non interverrà qualche altro guasto. Il calendario di Aica va consultato di ora in ora, perché non sono pochi i casi in cui l'utente si illude che nelle ore successive riceverà l'acqua salvo poi accorgersi che giorno e ora sono stati cancellati. E spesso non vengono effettuati gli aggiornamenti. Le criticità riguardano tutta la città. Ed è una criticità anche quella che vede zone che ricevono l'acqua senza soluzione di continuità, mentre altre non riescono ad approvvigionarsi. Il calendario dei turni idrici è un aspetto fondamentale di questa crisi, oggetto di una delle diffide firmate da Fabio Termine in cui si chiede maggiore trasparenza sulle ragioni dei turni che non si riescono a rispettare. Al momento, e tutti sono autorizzati a fare gli scongiuri, non risulta che ci siano impianti o serbatoi guasti. Eppure non sono poche le utenze che continuano a non ricevere acqua. La crisi idrica sarà pure diffusa, ma qualcosa che tecnicamente non sta funzionando c'è, e non solo rispetto al fatto che Sciacca, con le risorse idriche che madre natura le ha assegnato, è diventata il serbatoio dell'intero territorio provinciale.