avvenuto il 29 novembre del 2022. Al processo il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna a 24 anni di carcere. La Corte di Assise ha inoltre disposto il risarcimento di 100 mila euro nei confronti dei familiari della vittima e di 10 mila euro nei confronti dell’Ordine dei Medici della provincia di Agrigento che si erano costituiti parte civile al processo. Determinante è stata l’attestazione della capacità di intendere e di volere di Adriano Vetro, attestata da un pool di psichiatri chiamati ad effettuare un secondo accertamento. Da una prima perizia disposta dalla Corte era infatti emersa l’incapacità di intendere del bidello al momento dell’efferato omicidio, così come sostenuto dalla difesa dell’uomo.
Adriano Vetro si era presentato il pomeriggio del 29 novembre di due anni fa nello studio del cardiologo con una pistola calibro 7.65 con la quale aveva sparato un solo colpo, fatale purtroppo per il medico. Il movente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è stato legato alle perplessità espresse dal cardiologo rispetto ad un certificato necessario al rinnovo della patente.
L’uomo era stato arrestato subito dopo l’omicidio nella sua abitazione di campagna.