quella presentata da Cittadinanza attiva e Tribunale dei diritti del malato al manager dell'Asp di Agrigento Giuseppe Capodieci. Contiene una trentina di strumenti necessari al corretto funzionamento del poliambulatorio di Sciacca, dagli ecografi agli holter. Il lungo elenco è allegato ad una lettera di presentazione indirizzata al direttore generale, che fa seguito ad un incontro con il massimo responsabile della sanità in provincia, del quale si sottolineano capacità e umanità. La richiesta di acquistare gli strumenti diagnostici scaturisce da quella che viene definita "una piccola indagine sui servizi erogati nel nostro territorio dal poliambulatorio del distretto di Sciacca".
Ritengono, i firmatari della lettera (Pierina Di Martino come coordinatrice di Cittadinanza Attiva, Calogera Piazza e Antonino Vitale nella qualità di responsabili del Tribunale dei diritti del malato) che i servizi territoriali, così come d'altra parte rivelano le statistiche, svolgono un importante ruolo nella politica della prevenzione, ed evitano che le condizioni cliniche di molti cittadini si aggravino rendendo inevitabile poi il ricorso alla medicina d'urgenza e ai ricoveri in ospedale. Partendo dal presupposto che il giudizio sui servizi ambulatoriali erogati dal poliambulatorio di Sciacca è positivo, grazie alla presenza di un team di sanitari e amministrativi di grande competenza ed umanità, Cittadinanza Attiva e Tribunale dei diritti del malato sottolineano di avere accertato che gli specialisti hanno diverse difficoltà nella loro attività, perché si trovano a corto di utili strumenti diagnostici e che più volte hanno fatto apposita richiesta dei supporti tecnologici senza però avere avuto risultati concreti.
Viene poi evidenziato come l'associazione benefica "Orazio Capurro amore per la vita onlus " di Sciacca abbia avuto difficoltà a donare un ecografo portatile richiesto dallo stesso personale sanitario del poliambulatorio. Vicenda, quest'ultima, più volte denunciata, con interviste al nostro Telegiornale, dal presidente del sodalizio Alessandro Capurro, che ha stigmatizzato la pretesa dei vertici dell'Asp di esibire e depositare la fattura di acquisto di uno strumento che si sarebbe voluto regalare. Come dire che "a caval donato" l'Asp ritiene necessario guardare (eccome) in bocca. La conseguenza è che sebbene più volte in passato l'associazione si è sostituita al ruolo dell'ente pubblico, mettendo a disposizione importanti strumenti diagnostici, cosa che da un certo momento in avanti non ha più potuto fare, e per ragioni evidentemente amministrative ma essenzialmente burocratiche. Perfino la solidarietà è problematica all'ospedale di Sciacca. In soldoni: mancano gli strumenti, l'Asp non li compra e fino ad oggi è stato impedito all'associazione Capurro di donarlo.
In ogni caso, Tribunale dei diritti del malato e Cittadinanza attiva si dicono certi che Capodieci si attiverà e metterà in atto le opportune azioni per, quantomeno, diminuire le criticità esistenti all'interno del poliambulatorio di Sciacca. Infine, a titolo di cronaca e solo a titolo esemplificativo, tra la strumentistica che si rende necessaria, e contenuta nell'elenco di trenta dispositivi sottoposto all'attenzione del manager, ci sono anche un uroflussometro per l'ambulatorio di Urologia, un impedenzometro per quello di Otorinolaringoiatria e numerosi dispositivi oftalmici, per le attività svolte dall'ambulatorio di Oculistica.